Diocesi e vita consacrata: Ripartire dalla propria identità per costruire insieme

Relazione dell'incontro con l'Arcivescovo Lauro Tisi del 18 novembre 2017

“… fedeli al loro carisma, sotto la guida del Vescovo, cooperino alla crescita della comunione ecclesiale”: questa preghiera dei fedeli nella festa a Trento della Dedicazione della cattedrale è per così dire il miglior commento alla mattinata di incontro e dialogo tra l’arcivescovo Lauro Tisi e circa 250 religiosi, religiose, consacrati/e secolari, svoltosi il 18 novembre presso i Salesiani in centro città. È stato certamente un convergere positivo su alcune linee che stanno a cuore ad entrambi e che probabilmente costituisce un buon punto di partenza per affrontare insieme un contesto profondamente mutato dentro e fuori i nostri ambienti. Uno tra i commenti ricorrenti prima che ognuno rientrasse nelle proprie sedi era: “Davvero un incontro senza tanti giri di parole e premessa di una collaborazione più ricca”. Dalle “mutae relationes” come si diceva in passato con una certa dose di ironia, si è passati al concreto del guardarsi negli occhi per conoscersi meglio e condividere – è un aspetto emerso in più interventi – anche le nostre difficoltà e limiti per trasformarli in una sinergia di comunione che diventa ricchezza per l’intera chiesa.

Il Vescovo verso la fine dell’incontro ha richiamato diversi aspetti vissuti personalmente: ad esempio l’imparare a conoscere l’altro frequentandosi; o l’ammettere che nel rispondere alla domanda spiazzante di un ragazzino – ma tu vescovo cosa fai? – ha citato tante cose, ma tutto sommato riconoscendo che non aveva toccato l’essere vero della propria identità e del tipico suo servizio. Come dire: dobbiamo ripartire tutti dal proprio carisma (o identità, se si preferisce) se vogliamo davvero affrontare tante sfide nuove.

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Incontro Arcivescovo Lauro Tisi 18 novembre 2017