Operaie della S. Casa di Nazareth

Origine dell’Istituto

La Congregazione delle Suore Operaie della S. Casa di Nazareth è stata fondata da Don Arcangelo Tadini.
Don A. Tadini nacque a Verolanuova (Brescia) il 12 ottobre 1846. Fu ordinato sacerdote il 19 giugno 1870.
Dopo aver esercitato il ministero sacerdotale in alcune parrocchie come coadiutore, nel 1887 venne eletto arciprete di Botticino Sera (Brescia); vi rimase fino alla morte avvenuta nel 1912. E’ stato beatificato il 3 ottobre 1999.
Egli era un’anima di Dio. Coltivava profondamente la vita interiore, ed era molto austero con se stesso. Verso i suoi parrocchiani era buono, comprensivo e disponibile. Spinto da grande zelo apostolico, promuoveva continuamente iniziative di bene nella sua parrocchia. La più significativa fu quella di procurare alla gioventù femminile il lavoro, per impedire l’esodo delle ragazze dalle loro famiglie e assicurare un posto moralmente sano.
Nacque allora in lui l’idea di una istituzione religiosa formata apposta a questo scopo. Realizzò quindi il suo sogno; e nel 1900 sorse la nostra Congregazione alla luce e nello spirito della « Rerum Novarum » di Leone XIII.
Le prime suore da lui formate e preparate assistettero le operaie nella filanda del paese, creata apposta dal Tadini e data in gestione a diverse ditte.

Spirito dell’Istituto

Attualmente le Suore Operaie, continuano il carisma del loro fondatore. Svolgono la loro attività in diversi ambienti, specialmente di fabbrica, condividendo i vari momenti della vita dell’operaio: disagi, fatica e monotonia dell’eguale ripetersi di ogni giorno, cercando di scoprire con l’operaio il senso e il valore del lavoro come partecipazione dell’atto creativo di Dio.
Inoltre le Suore Operaie con uguale amore e simpatia si rivolgono e si occupano dei bambini nelle scuole materne e asili-nido per i figli degli operai in Italia e degli emigrati all’estero.
Si occupano delle giovani per aiutarle e scoprire i veri valori della vita e degli anziani, creando un clima di serenità e gioia, rendendo cosi meno doloroso il loro ultimo periodo della vita.