Il futuro di Gerusalemme nelle parole del Custode Patton: “Le antiche fedi devono continuare a convivere”

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Il futuro di Gerusalemme e della Terra Santa appassiona i trentini: aula magna dell’oratorio Duomo strapiena e molti posti in piedi lunedì 10 febbraio per la relazione del custode di Terra Santa fra Francesco Patton. Ad introdurlo don Cristiano Bettega, delegato vescovile per l’Area Testimonianza e Impegno Sociale e Augusto Goio, redattore di Vita Trentina.

“Il Mediterraneo deve tornare ad essere frontiera di pace”, esordisce fra Patton presentando l’incontro di tre giorni a Bari (19-23 febbraio) promosso dalla Cei (tra i 58 partecipanti lo stesso Patton e l’arcivescovo emerito di Trento Bressan) e auspicando un coinvolgimento di tutte le religioni e delle società civili. “Nel costruire la pace per noi sono importante le parrocchie per formare le comunità e pure le scuole per favorire una cultura del rispetto e della convivenza fra i giovani” ha spiegato fra’ Patton. “Mi auguro che le antiche fedi possano continuare a convivere a Gerusalemme” osserva il Custode di Terra Santa nativo di Vigo Meano.  Secondo padre Francesco, “il dialogo è sempre fra persone, non fra religioni” ed è quindi nelle relazioni cordiali e negli atteggiamenti di vera collaborazione che spesso si possono dare vita a iniziative comuni altrimenti impensati. Ed ha portato molti esempi concreti. Rispetto ai pellegrinaggi Patton ha detto che sono una “straordinaria esperienza di conversione e anche di penitenza”, per la quale è opportuna una seria preparazione (“il pellegrinaggio comincia ben prima di arrivare in aeroporto”) ed un accompagnamento adeguato, come quello che sanno offrire le guide trentine. Sull’incontro con fra’ Patton, ampio servizio nel prossimo numero di Vita Trentina.