In 800 a Pinè con il vescovo Lauro nel 290° delle prime apparizioni mariane

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Il vescovo Lauro ai malati "Dio benedice e si commuove davanti a voi"
Salute Pellegrinaggi Anziani

Almeno 800 tra ammalati e pellegrini al pellegrinaggio diocesano al santuario di Montagnaga di Piné domenica 2 giugno, a poche ore dall’arrivo nello stesso luogo, la conca della Comparsa, dei giovani pellegrini partiti da Trento. In una splendida giornata da sapore estivo, hanno vissuto una giornata in comunione, fraternità e preghiera. Fin dal primo mattino grande impegno dei sacerdoti per accogliere i tanti accostatisi alla confessione e grande impegno dei volontari di Ospitalità Tridentina, pronti e attenti ad ogni necessità, offrendo cuscini, coperte e ogni genere di conforto.

Nel programma del mattino la processione di molti pellegrini guidata da d. Piero Rattin, rettore del Santuario, partita dalla chiesa di Montagnaga per raggiungere la radura delle apparizioni, dove alle 11.00 il vescovo Lauro ha presieduto la s. Messa animata dal coro locale.

Nella festa dell’Ascensione il Vescovo ha esortato i presenti a “rimanere a Gerusalemme”, cioè dove l’amore ha vinto l’odio e dove Gesù ha risposto al massimo del male con l’amore e il perdono. L’amore vero, che è dire all’altro “Io vivo per te e ti lascio libero”. Gesù ascende al cielo, ma rimane in mezzo agli uomini nel volto dei fratelli. Ascensione che è anche la festa della missione, intesa come servizio al fratello, perché solo l’amore salva e ci si salva lavando i piedi ai fratelli.
Al termine della messa è stato offerto ai presenti un pasto caldo, cui è seguita la recita del rosario meditato, la processione e la benedizione eucaristica.      (visiona il VIDEO)
Il vescovo Lauro ha offerto ai pellegrini una seconda meditazione, ricordando che “chi è senza memoria è a rischio, perché vive nel vortice del presente. E’ bene dunque che venga lo Spirito Santo a ricordarci ciò che Gesù ha fatto, a rimettere nel cuore degli uomini e delle donne il ricordo vivo del dono di Gesù, a portarci il balsamo dell’ascolto della Sua Parola”. Ha poi parlato di un’Europa che “vive avendo sé stessa come unico riferimento, senza memoria”. “Vivere senza il riferimento eucaristico – ha aggiunto – porta gli uomini a diventare merce di scambio e prodotti di consumo. “Chi mangia me vivrà me” dice Gesù. Questo – conclude il vescovo Lauro – non deve rimanere un sogno, un ideale, una percezione. Che Maria doni alla Chiesa di Trento la passione eucaristica e il gesto di convocarci per fare comunione e vivere con l’altro come unico riferimento”.

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