Stava, celebrato il 36esimo anniversario della tragedia. Don Dell’Eva: “compassione attiva”

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A 36 anni dalla tragedia, commemorate lunedì 19 luglio le duecentosessantotto vittime di Stava. Nel cimitero monumentale di San Leonardo la Messa celebrata da don Albino Dell’Eva (parroco di Cavalese e Tesero), quindi la deposizione dei fiori al monumento e l’inaugurazione della mostra “Dove Stava, una valle”. Parole di vicinanza ai parenti delle vittime da parte di don Dell’Eva (anche a nome del vescovo Lauro), accanto al monito a non dimenticare che dietro a simile tragedie c’è tutto il peso dell’incuria dell’uomo. Don Albino ha ricordato la visita di Papa san Giovanni  Paolo II nel 1988, invocando per Stava una “compassione attiva”. “Se anche il nostro ritrovarci qui ogni anno – sottolinea il parroco – non è motivato soprattutto dalla compassione, dal voler fare i conti con il dolore, i lutti e le domande che continuano ad abitarci, allora rischiamo di allestire solo cerimonie commemorative, per quanto di grande risonanza, che lasciano inevitabilmente il tempo che trovano”. Domande che secondo don Dell’Eva “portano a galla la questione del senso di tanto dolore, del senso della vita e della morte, e per questo si aprono a una luce ulteriore, la medesima che Gesù dava alle folle”.  QUI TESTO OMELIA

“È importante essere qui ogni anno per ricordare, perché quella di Stava è stata, soprattutto, una grande lezione che non dobbiamo mai dimenticare” sono state le parole dell’assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli, intervenuto in rappresentanza della Giunta. Accanto all’esponente dell’esecutivo erano presenti – tra gli altri – il sindaco di Tesero Elena Ceschini, il consigliere delegato del Comune di Longarone all’interno della Fondazione Stava 1985 Anna Olivier, il presidente della Fondazione Graziano Lucchi, numerosi primi cittadini della Valle di Fiemme, i consiglieri provinciali Pietro De Godenz e Gianluca Cavada, la senatrice Elena Testor, il commissario della Comunità territoriale della Val di Fiemme Ivan Zanon e il presidente della Sezione degli alpini di Trento Paolo Frizzi.

 

Foto: Ufficio Stampa Pat