Stava, s. Messa a Tesero nell’anniversario della tragedia di 38 anni fa. Don Dell’Eva: “Il dolore, come ogni male, si cura solo con il bene”

bookmark

Il disastro che 38 anni fa causò la colata di fango e travolse l’abitato di Stava, ma soprattutto le 268 vittime di quella tragedia, sono state ricordate nel tardo pomeriggio di giovedì 19 luglio nel corso di una celebrazione nella chiesa parrocchiale S. Eliseo di Tesero, presieduta da don Albino Dell’Eva, vicario della Zona di Fiemme e Fassa. “Il dolore – ha detto don Albino nell’omelia – non si cura confidando nel suo oblio o puntando alla sua rimozione. Il dolore, soprattutto quando ferisce il cuore e l’anima, gli affetti e la vita, rimane dentro, si muove come un fiume carsico, pronto sempre a risalire in superficie e a presentare i suoi conti anche a distanza di tempo. Ecco perché ha bisogno di essere riconosciuto e abitato, espresso e convogliato”. “Il dolore – come ogni forma di male, ricorda don Albino – può essere vinto solo con il bene”, con quell’atteggiamento ben descritto dal termine “resilienza”. “Vincere il male, quindi anche il dolore, guardarlo in faccia, superarne le conseguenze, investendo nel bene, progettando e mettendo in atto azioni positive e propositive, generatrici di vita buona e di relazioni giuste, riparatrici ci mancanze e squilibri”. (TESTO INTEGRALE OMELIA

Alla commemorazione hanno preso parte il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e il vicepresidente e assessore provinciale all’ambiente Mario Tonina. Presenti anche il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, i sindaci di Tesero Elena Ceschini e di Longarone Roberto Padrin, numerose autorità civili e militari, fra le quali il commissario del Governo Filippo Santarelli, assieme a una rappresentanza dei familiari delle vittime riunite nella Fondazione Stava1985, con il presidente Graziano Lucchi.