Con “Orantis imago” il Museo Diocesano espone per la prima volta la propria raccolta di arte contemporanea

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Venerdì 15 dicembre il Museo Diocesano Tridentino inaugura una nuova mostra dal titolo “Orantis Imago. Opere del Novecento nelle collezioni del Museo Diocesano Tridentino”, realizzata in collaborazione con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e curata da Domizio Cattoi e Alessandra Tiddia. Si tratta di un’opportunità unica di immergersi nella bellezza delle raccolte d’arte contemporanea del Museo Diocesano Tridentino, solitamente custodite nei depositi e in buona parte mai mostrate al pubblico. La mostra resterà aperta fino al 10 giugno 2024.

Un tributo all’opera di conservazione di monsignor Giovanni Battista Fedrizzi 

La collezione d’arte contemporanea del Museo comprende oltre duemilaottocento opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe ed ex libris, realizzate principalmente da artisti trentini nel periodo compreso tra l’inizio dell’Ottocento e i giorni nostri. Il nucleo più cospicuo della raccolta si deve alla passione e all’impegno profusi da monsignor Giovanni Battista Fedrizzi, direttore del museo negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento. Originario di Mezzolombardo, il sacerdote fu cooperatore presso la chiesa di Santa Maria Maggiore. Appassionato di musica sacra, egli lavorò per molti anni come docente di religione e fu anche direttore dell’Ufficio catechistico diocesano. Tra i suoi molteplici interessi, coltivò con autentica passione quello per la storia dell’arte, organizzando mostre e incrementando le raccolte del museo. Durante il suo mandato, Fedrizzi impresse una radicale svolta programmatica alla politica culturale dell’istituzione, rivolgendo particolare interesse alla produzione degli artisti trentini contemporanei.

Le scelte operate dal sacerdote sono improntate a una equilibrata modernità e si orientano verso l’arte figurativa ispirata al sentimento religioso cristiano piuttosto che alle prove delle avanguardie d’inizio Novecento.

Fedrizzi riunì attorno a sé un gruppo di artisti particolarmente sensibili ai temi dell’arte sacra. Di questo ‘cenacolo culturale’ facevano parte, tra gli altri, Romano Conversano, Bruno Colorio, Guido Polo, Cesarina Seppi, Carlo Bonacina e Remo Wolf.

La mostra propone una selezione di circa quaranta opere della collezione e rappresenta una preziosa occasione per riportare l’attenzione del pubblico sull’importante patrimonio d’arte custodito di norma nei deposti, in modo da ricongiungere la funzione di conservazione con le finalità di ricerca e valorizzazione.

Il titolo della rassegna – Orantis imago – è preso a prestito da un’opera di Tullio Garbari, ci richiama una dimensione fondamentale dell’essere umano, oltre ogni credo religioso, ovvero quello stato di bisogno esistenziale universale che ci porta a chiedere aiuto, una predisposizione che non di rado diventa preghiera, invocazione.

In mostra opere mai esposte al pubblico 

Oltre a opere a tema sacro, la mostra presenta esempi di altri generi artistici, come paesaggi e ritratti: da Fortunato Depero a Marcello Iras Baldessari, da Umberto Moggioli a Luigi Bonazza, la selezione riunisce, accanto a capolavori ormai noti dei protagonisti del primo Novecento, lavori di altri artisti finora mai esposti al pubblico, in una suggestiva panoramica di dipinti e incisioni che arriva fino agli anni Ottanta.

Questa mostra si inserisce in un programma più ampio di studio e valorizzazione della collezione d’arte contemporanea del Museo Diocesano Tridentino, volto a promuovere la ricerca scientifica e la divulgazione culturale. Inoltre, rappresenta un importante passo avanti nei rapporti istituzionali, segnando una collaborazione fruttuosa con il Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, aprendo prospettive per ulteriori approfondimenti sull’arte trentina tra Otto e Novecento.