Prima seduta del nuovo Consiglio pastorale diocesano. Al centro Cammino sinodale, giovani e una pastorale attenta alle peculiarità dei territori

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Prima riunione, nella mattinata di sabato 19 marzo in Seminario a Trento, del nuovo Consiglio Pastorale Diocesano (CPD), organo consultivo formato in gran parte da laici rappresentanti del territorio, con il compito di accompagnare e supportare l’Arcivescovo nella guida della Diocesi. Nel salutare in particolare i nuovi componenti (18 su 29), monsignor Tisi ha sottolineato la volontà di porsi sempre più in ascolto dei consiglieri e di favorire un migliore raccordo con il Consiglio Presbiterale, pure fresco di rinnovo (entrambi resteranno in carica per i prossimi cinque anni).

Cammino sinodale: quando il metodo trascende il risultato  

Don Lauro ha quindi aggiornato il Consiglio sulle motivazioni e sulla fase di avvio del Cammino sinodale, con le domanda chiave “Chiesa, per te?” a caratterizzare la vasta operazione ascolto in Diocesi, in particolare all’interno dei gruppi sinodali. Ne è scaturito un confronto vivace e costruttivo, dal quale è emersa la consapevolezza diffusa dell’importanza di assumere come atteggiamento chiave nella futura prasi ecclesiale (ben oltre l’esperienza sinodale) la capacità di ascoltare mondi ai margini o all’esterno della Chiesa e in particolare chi fa più fatica ad esprimersi. “In tal senso – è stato stato fatto notare dai consiglieri – il metodo del Cammino sinodale trascende, per molti aspetti, anche il risultato stesso dell’operazione ascolto“.

“Giovani, priorità pastorale” 

Fatta salva la priorità del Cammino sinodale, l’Arcivescovo ha quindi proposto al Consiglio pastorale diocesano di mettere a fuoco nel prossimo quinquennio la pastorale giovanile, affinché non sia terreno delegato ai servizi di Curia o al clero (e in particolare al minoritario clero giovane) ma cresca sul territorio una corresponsabilità diffusa, chiamando in causa in particolare il mondo degli adulti.

Altra proposta-provocazione dell’Arcivescovo, da approfondire in Consiglio: come attuare un’azione pastorale diversificata nelle valli, mantenendo sì una pastorale unitaria ma valorizzando le peculiarità del territorio.

Consiglio Pastorale Diocesano, tutti i membri   

Con l’arcivescovo Lauro Tisi e il vicario don Marco Saiani siedono nel rinnovato Consiglio Pastorale Diocesano Cecilia Niccolini (riconfermata delegata laica di nomina vescovile, segretaria del CPD), Piergiorgio Franceschini (referente comunicazioni sociali), padre Maurizio Baldessari (delegato per la vita consacrata), suor Daniela Rizzardi (Usmi – Unione Superiori Maggiori), Chiara Bertolini (Consulta delle aggregazioni laicali) e Sergio Oss (diaconi permanenti); in rappresentanza dei sacerdoti (nomina vescovile) vi sono don Rolando Covi (Rovereto – S. Maria) e don Paolo Devigili (Vezzano). Del Consiglio fanno quindi parte 18 rappresentanti laici delle 8 Zone pastorali in cui è suddiso il territorio della Diocesi: Silvana Girardi e Carlo Tonelli (Alto Garda e Valle dei Laghi); Annalisa Andreatta, Mario Azzolini e Monica Floriani (Vallagarina), Cesare Bernard e Loris Capovilla (Fiemme e Fassa),  Ivan Castellani e Miriam Pellegrini (Giudicarie), Alberto Cristanelli  e Stefano Moreschini (Valli del Noce), Emanuele D’Andrea, Elisa Faoro e Marcella Gaigher (Valsugana e Primiero), Mariano Ferretti e Roberto Gianotti (Mezzolombardo), Paolo Cortellazzi, Alessia Floriani e Valerio Frigo (Trento).