Migranti e Chiesa accogliente, il racconto delle realtà operanti in Diocesi: “La forza delle relazioni”

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Ha registrato una significativa partecipazione l’incontro di mercoledì 11 ottobre a Trento dal titolo “La Chiesa che accoglie”, inserito tra gli eventi de “Il Trentino chiama l’Africa” dell’ottobre missionario. Nella chiesa delle Canossiane si sono alternate diverse realtà ecclesiali trentine impegnate nell’accoglienza ai migranti. Dai comboniani con p. Tullio Donati (Referente diocesano per la pastorale delle migrazioni) ai Gesuiti con Stefano Canestrini, coordinatore del Centro Astalli; dalle canossiane con suor Daniela Rizzardi ad Asia Parro di Casa Bakhita fino a Gabriele Tosi dei giovani universitari: tutti hanno portato le loro esperienze vissute di accoglienza e arricchimento reciproco. “Nel silenzio si sperimenta la dimensione di vivere insieme testimoniando le beatitudini”, “la fraternità è alla base dell’accoglienza, per risaltare il valore dell’umano”: sono solo alcuni degli aspetti sottolineati. Così collegi e conventi o canoniche ormai vuote  riprendono nuova vita perché “l’accoglienza non è solo aprire le porte ma vivere le relazioni accogliendosi reciprocamente”. Un incontro ricco di spunti, segno di una Chiesa – come ha ribadito don Mauro Leonardelli, delegato dell’Area Testimonianza della Diocesi – che sa cogliere autenticamene i “segni dei tempi”.