A “Passi di Vangelo” l’invito del vescovo Lauro ai giovani: “Pregare è raccontare a Dio e a te stesso la verità della tua vita”

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“Preghiera è parlare con un Dio che ti lascia arrabbiarti con lui: parlate come fanno i salmi, consegnate a lui la vita! Nel momento in cui tu racconti la tua vita a Dio riconosci che lui c’è. L’importante è osare il ‘tu’ con Dio: questa è la preghiera!” . L’invito dell’arcivescovo Lauro raggiunge il cuore di tanti giovani nella chiesa del collegio Arcivescovile di Trento (e in collegamento streaming) nella serata di giovedì 1 dicembre per la seconda tappa di Passi di Vangelo, animata dal coro Benedicat. Al centro il libro di Tobia (3,17) e in particolare la vicenda di Sara e Tobi e la loro preghiera disperata davanti a Dio. Collegandosi alla coinvolgente introduzione biblica del professor Gregorio Vivaldelli, don Lauro attualizza il testo toccando con efficacia corde esistenziali universali.

“Dentro il male di vivere”

“Tutti – rammenta l’Arcivescovo entrando di fatto nella biografia di ognuno – avete sperimentato il male di vivere e a tutti, per almeno un nano secondo, è passato per la testa che sarebbe meglio non esserci al mondo. A volte le difficoltà relazionali portano a star male, al punto che dentro di te vorresti non esserci più. Tutti facciamo esperienze di morte: un percorso scolastico interrotto, un’amicizia bella che non c’è più, qualcuno che ti ha tradito”.

“La disperazione diventa preghiera”

Una situazione che richiama la “disperazione raccontata nel brano biblico e che tuttavia in Sara e Tobi – nota don Lauro – diventa preghiera. Preghiera come un viaggio, che esordisce con il racconto della propria disperazione. Alcuni maestri di preghiera invitano a togliere le distrazioni, concentrarsi  e fare il vuoto, ma questo non è la preghiera biblica! Essa è contatto con la vita e le cosiddette distrazioni sono in realtà le tue preoccupazioni. La notiziai di Sara e Tobi è che questo materiale non lo devi buttar fuori per pregare, la preghiera è dire fino in fondo a te stesso cosa stai vivendo. Perché la vita passa dal dire la verità a te stesso!”.

“Tu vali il sangue di Dio”

Monsignor Tisi traccia poi un parallelo tra l’angelo Raffaele dell’Antico Testamento e Gesù: “il nostro  Raffaele, medicina di Dio, ha il volto di Gesù Cristo, crocifisso e risorto. Guardate il crocifisso: non è l’atto di accusa all’uomo, ma la notizia che tu vali il sangue di Cristo! Sei pietra preziosa per cui Dio ha versato il suo sangue“.

L’appuntamento mensile con “Passi di Vangelo” torna giovedì 19 gennaio.

Riascolta la serata del 1 dicembre: