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Pentecoste a Trento: l’arcivescovo Tisi difende le istituzioni democratiche e mette in guardia dal pensiero unico

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Giustizia e pace

In occasione della Solennità di Pentecoste, domenica 8 giugno 2025, l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi ha presieduto al mattino la celebrazione eucaristica nella Cattedrale di San Vigilio.
Nel cuore della sua omelia (QUI TESTO INTEGRALE), monsignor Tisi ha proposto una riflessione intensa sulla concretezza dello Spirito Santo e sulla sua azione reale nella storia, richiamando con forza la necessità di difendere le istituzioni democratiche da chi tenta di indebolirle in nome della semplificazione e dell’efficienza.

«Dobbiamo tornare nuovamente a stimare le Istituzioni – ha affermato l’Arcivescovo – perché, il fatto che a volte abbiano dei limiti, sta portando qualcuno a volersene sbarazzare o indebolirle. Cominciando dalla democrazia, con la scusa delle carenze che talora la abitano, è in atto una sua paurosa delegittimazione. Dietro c’è l’operazione malvagia di chi vuole comandare, manipolare, cercare il proprio interesse».

A tale rischio, Tisi ha contrapposto l’azione dello Spirito Santo, che non è evasione dalla realtà ma presenza concreta nella vita quotidiana: nello spezzare il pane con l’affamato, nel prendersi cura dell’altro, nella responsabilità di chi lavora per il bene comune.

“No al pensiero unico!”

Il presule ha inoltre messo in guardia dalla deriva del pensiero unico, denunciando la crescente difficoltà nel proporre idee diverse nel dibattito pubblico, spesso egemonizzato da interessi economici e logiche di potere.

«Noi stiamo degradando verso un pensiero unico – ha denunciato Tisi – e non ci è consentito portare nel dibattito pubblico idee che non siano quelle del pensiero comune, guidato dal denaro, dal potere e dall’interesse di pochi».

In contrasto, ha sottolineato come Dio sia il Dio della diversità, capace di costruire vera unità non attraverso l’uniformità, ma nella valorizzazione delle differenze.

Infine, in riferimento al nuovo Papa Leone, eletto esattamente un mese fa (8 maggio). L’Arcivescovo ha fatto proprio il suo invito a costruire comunione nella differenza, perché «la Chiesa, sacramento di unità, possa essere luce in un mondo lacerato e spaccato».