Famiglie in bilico

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Caritas diocesana

 

I CEDAS

Premessa

Quest’anno, per la prima volta, è possibile fare un confronto tra gli utenti che si sono rivolti per la prima volta nel 2007 ai Centri di Ascolto e Solidarietà (d’ora in poi anche CedAS) di Trento e Rovereto e coloro che erano già conosciuti nel 2006. Innanzitutto si conferma la prevalente presenza di persone ‘nuove’: sia a Trento che a Rovereto i soggetti che si sono rivolti al Centro di Ascolto nel 2007, e che non lo avevano fatto nel 2006, sono oltre il 70%. Tale dato sembra confermare che l’utenza è rappresentata prevalentemente da persone di passaggio o che comunque frequentano il CedAS in maniera occasionale o in caso di emergenza. Rimane tuttavia non trascurabile quel 30% già conosciuto dai due CedAS, quantomeno a partire dal 2006.

 

Una panoramica generale degli utenti dei cedas di Trento e Rovereto

L’analisi degli utenti che si sono rivolti al CedAS di Trento evidenzia almeno due importanti elementi di mutamento rispetto al 2006, relativi a:

– calo dell’utenza: nel 2007 le persone ascoltate sono state 1918, rispetto alle 2447 del 2006. In termini percentuali si registra un calo dell’utenza del 22%.

– lieve calo degli italiani sul totale degli utenti: se nel 2006 rappresentavano il 27% delle persone, nel 2007 tale percentuale si riduce a quasi il 24%, per complessive 454 persone. Gli immigrati sono invece 1464 e rappresentano oltre il 76% dell’utenza.

Gli uomini risultano essere ancora predominanti rispetto alla componente femminile, mentre tra gli immigrati la distanza tra componente maschile e femminile si riduce. Le classi di età più rappresentate, comuni sia ad italiani che immigrati, sono quelle centrali comprese tra i 31 e i 60 anni (quasi il 91%). Sulla base delle informazioni rilevate relative alla condizione professionale, sia tra italiani che immigrati, è prevalente la condizione di coloro che, per vari motivi, non hanno un lavoro (quasi il 61%); tra coloro che invece dichiarano di avere un impiego (circa il 12%) nel 61% dei casi questo non è stabile (a termine, precari, stagionali, non in regola’). Infine, sembra opportuno evidenziare come la condizione di pensionato sia imputabile quasi esclusivamente agli italiani, mentre quella di studenti agli immigrati. Riguardo il CedAS di Rovereto, gli utenti che nel 2007 si sono rivolti al CedAS e ai Punti di Ascolto Parrocchiali ad esso collegati sono stati 826, in leggero aumento rispetto al 2006 (798). Le caratteristiche generali degli utenti del CedAS, rispecchiano tendenze molto simili a quelle già enunciate per Trento. Si rilevano lo stesso andamento e gli stessi valori percentuali relativamente alla presenza di italiani (24%, 196 persone) ed immigrati (76%, 630 persone).

Segno – anno 2007 –

Gli interventi erogati: una panoramica generale

Al CedAS di Trento sono state inoltrate 5819 richieste di sostegno -di cui il 30% fatte da italiani (1788)- a fronte di 5587 risposte. Si segnala un sensibile aumento dell’erogazione dei pacchi viveri rispetto al 2006. Si tratta di una crescita significativa (da1235 a 1510, + 22%). Quella del vestiario resta una voce predominante.

Al CedAS di Trento sono state inoltrate 5819 richieste di sostegno -di cui il 30% fatte da italiani (1788)- a fronte di 5587 risposte. Si segnala un sensibile aumento dell’erogazione dei pacchi viveri rispetto al 2006. Si tratta di una crescita significativa (da1235 a 1510, + 22%). Quella del vestiario resta una voce predominante.

Al CedAS di Rovereto, nel 2007, sono state inoltrate 1575 richieste a fronte di 1343 risposte

Le provenienze: gli immigrati

Entrando nel dettaglio dell’analisi relativa alla popolazione immigrata, nel corso del 2007 il CedAS di Trento ha incontrato 1464 persone immigrate di 73 nazionalità. Le principali si confermano Romania, Marocco e Moldavia, con una significativa presenza anche del Brasile, emersa già nel 2006.

Focus: le famiglie

Si è potuto ricostruire approssimativamente il numero dei nuclei familiari seguiti nel 2007 dal CedAS di Trento e Rovereto: nel primo caso sono oltre 400, mentre nel secondo sono oltre 200. Complessivamente gli interventi erogati a questi nuclei familiari sono stati oltre 2000.

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I SERVIZI DI FONDAZIONE COMUNITÀ SOLIDALE

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Provenienza delle persone accolte e classi di età

Per quanto riguarda le aree di provenienza l’aumento, rispetto al 2006, delle persone provenienti dall’Unione Europea (passate da 49 a 303) è in parte imputabile, all’entrata in UE, nel 2007, di Romania e Bulgaria, nazionalità che nel 2006 erano ricomprese nei Paesi Extra CEE (questa voce è calata di quasi 100 unità).

In ogni caso è rilevabile un aumento effettivo delle presenze dell’Europa dell’Est, indotta da una maggiore facilità di spostamento all’interno dell’Unione Europea delle persone provenienti da questi Paesi. Si rileva invece importante l’aumento (63 persone, pari a +17%) delle persone italiane provenienti sia dalla provincia di Trento sia da altre province italiane. La presenza di italiani è particolarmente significativa in alcuni Servizi, quali il Centro Diurno, le Case di Accoglienza di Trento e Rovereto e P.R.E.S.A. Rispetto all’anno scorso i Servizi che hanno registrato un significativo aumento della presenza di italiani sono il Centro Diurno e gli Appartamenti Trento. In particolare gli operatori del Centro Diurno di Rovereto rilevano che, mentre in passato il rischio di trovarsi in situazioni di grave difficoltà (soprattutto lavorativa ed alloggiativa) sembrava essere più legata alla condizione di immigrato in terra straniera, sempre più si trovano in questa situazione anche cittadini italiani in età lavorativa. In tal senso si è dimostrata pertanto una scelta positiva quella studiata in accordo con il Comune di Rovereto di prevedere l’apertura dell’Ostello Lavoratori di Rovereto, precedentemente solo per stranieri, anche alla tipologia dei lavoratori italiani.

Terzo Rapporto dei Centri di Ascolto e Servizi Segno – anno 2007 –

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