Si è tenuta martedì 13 febbraio presso l’aula magna del Collegio Arcivescovile di Trento l’inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024 dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Romano Guardini. Ospite l’onorevole Rosy Bindi, ex vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica, già ministro della sanità (1996-2000) e della famiglia (2006-2008), che nella sua prolusione ha affrontato un tema di grande attualità: “Educare alla legalità e alla responsabilità per combattere mafie e corruzione“.
Accanto a Rosy Bindi l’arcivescovo Lauro Tisi, moderatore dell’ISSR Guardini e il direttore don Stefano Zeni. Presenti anche il vescovo emerito monsignor Luigi Bressan, don Andrea Toniolo, Preside della Facoltà Teologica del Triveneto e don Andrea Decarli, Delegato dell’Area Cultura dell’Arcidiocesi di Trento.
«Penso sia lecito domandarsi – ha affermato l’onorevole Bindi – se sia possibile educare alla legalità al giorno d’oggi, in un mondo dove i tassi di corruzione, l’astensionismo e l’evasione fiscale sono in crescita. La legalità sembra impensabile in una società che continua a ricercare l’interesse individuale rispetto a quello comune. La democrazia è in difficoltà».
“Nessuno è zona franca”
Bindi ha poi fatto notare come le mafie continuino a essere diffuse capillarmente sia a nord che sud: “nel Sud Italia si sostituiscono alle istituzioni, nel Nord cercano degli alleati”. «Dobbiamo essere consapevoli – ha aggiunto – che nessuna regione d’Italia è una zona franca. Dobbiamo ricordare i martiri assumendoci la responsabilità di combattere le mafie del nostro tempo, onorando in questo modo la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per combattere la mafia».
“La politica trovi le soluzioni vere”
“Se in Italia c’è una crisi profonda è perché la nostra Carta Costituzionale, la nostra democrazia sono molto esigenti”, fa notare Bindi, richiamando l’importanza della responsabilità personale e l’urgenza di ritrovare la passione della partecipazione, come evocato dal vescovo Lauro nel suo saluto iniziale. “Siamo di fronte a sfide molto complesse. Se dopo 29 anni ho lasciato la politica attiva è perché ho capito che di fronte alle sfide di oggi non avevo la soluzione. E la politica non si può limitare a rappresentare le nostre ansie, alla politica spetta un’altra cosa: trovare le soluzioni vere. Non quelle false che in qualche modo ti assolvono dalle tue responsabilità”.
Durante il “Dies Academicus” sono stati consegnati i Diplomi di Baccalaureato in Scienze Religiose e in Teologia e di Licenza in Scienze Religiose.
Un ampio servizio, con intervista a Rosy Bindi, sarà pubblicato sul prossimo numero di Vita Trentina.
Qui sotto si può rivedere l’intero intervento:
Foto di Gianni Zotta