“Maria ci aiuti a diventare donne e uomini capaci di prendersi cura”: la celebrazione dell’1 gennaio con il vescovo Lauro

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“L’anno sarà buono nella misura in cui noi decideremo di essere buoni con gli altri. Chiediamo al Signore di poter attraversa quest’anno con bontà, con il dono di noi stessi. Perché è questo che bonifica il tempo, la storia che rende buono l’anno”: così il vescovo Lauro ha voluto gettare una luce di speranza per l’anno nuovo, iniziando la celebrazione dell’1 gennaio dedicata alla pace ed a Maria Santissima.

L’Arcivescovo Tisi individua proprio nell’atteggiamento di Maria che custodisce e medita nel suo cuore – in contrasto con quello di Caino – l’unica strada per costruire sentieri di pace: “Prendersi cura – sottolinea Monsingor Tisi rilanciando anche il Messaggio del Papa per questa Giornata – è la via maestra per debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto, dello scontro, oggi prevalente, e intraprendere percorsi di pace. Maria che medita e custodisce nel cuore ci aiuti a diventare donne e uomini capaci di “prendersi cura”. Maria è la donna che custodisce: non cede alla fretta e all’impazienza di voler tutto comprendere e dominare. In questo nuovo anno, già segnato, fin dalle sue prime ore, dalla sofferenza e dall’incertezza legate alla pandemia, l’augurio, credo, più bello è di saper accompagnare i giorni con la pazienza di chi, anziché sentirsi arrivato, rimane apprendista discepolo di fronte alla vita, con le sue grandezze e le sue oscurità. Ciò che abbiamo già visto e sperimentato non ci impedisca di riconoscere la rugiada nuova che Dio ogni giorno ci regala”.

Prima della benedizione, un ultimo pensiero l’Arcivescovo lo ha rivolto a tutte le famiglie della Diocesi, ai mille e più morti che il virus ha causato dall’inizio della pandemia in provincia, ai sanitari e alle persone che stanno facendo fronte all’emergenza, ai giovani, a chi perde il lavoro, ai tanti dolori presenti: “A tutti voi il mio pensiero e la mia vicinanza”, ha detto don Lauro.

Nella Messa di fine anno con l’inno de Te Deum, in Cattedrale, don Lauro ha esordito sottolineando che “accanto alla grande sofferenza per l’emergenza sanitaria, il Trentino unisce anche le lacrime per la tragica morte della pastora Agitu. Lacrime che piangono ancora una volta una donna brutalmente schiacciata da una violenza cieca. Lacrime che ricordano il suo sorriso di libertà, volto di un’integrazione non solo possibile, ma fonte di inattesa ricchezza. Nell’affidare Agitu al Signore, mi stringo alla sua famiglia e alla comunità etiope del Trentino”.

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Il 1° gennaio si celebra anche la Giornata mondiale della pace. La Diocesi di Trento – in assenza di appuntamenti pubblici causa emergenza sanitaria – propone per l’occasione alle ore 16 un incontro-evento in diretta TV (Telepace Trento e RTTR e online sui portali diocesani) dal titolo “Insieme per l’ambiente e stili di vita sostenibili” con un inedito dialogo tra l’arcivescovo Lauro e il meteorologo Luca Mercalli.  VEDI DETTAGLI

FOTO GIANNI ZOTTA