Inaugurazione ISSR Guardini, Coda: “Verità e dialogo radice ontologica dell’uomo”

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Prolusione all'inaugurazione dell'Anno Accademico dell'intero polo teologico in Seminario

Inaugurato a Trento, giovedì 6 dicembre, nell’aula magna del Seminario diocesano, l’Anno Accademico dell’Istituto di Scienze Religiose Romano Guardini e dell’intero Polo Teologico (ITA, Stat, Scuola di formazione teologica) della Diocesi di Trento, con 240 iscritti complessivamente. Al centro della cerimonia inaugurale – introdotta dal direttore don Stefano Zeni, dal delegato alla cultura don Andrea Decarli e dall’Arcivescovo Lauro  -, la prolusione di monsignor Piero Coda , preside della Facoltà Teologica Sophia , sul tema “Verità e dialogo – per un ontologia“.

“La verità non si da fuori dall’esperienza del dialogo, così come un dialogo autentico non si da fuori dalla ricerca dalla verità”,   ha sottolineato Coda nel suo stimolante contributo accademico. “Il dialogo – aggiunge – va inteso ed esercitato come via e metodo per raggiungere la verità e la verità costituisce la possibilità del dialogo”. Coda ha invitato a considerare un tale approccio come il rispetto di una profonda radice ontologica. “Quella ontologia  – ha rimarcato citando Antonio Rosmini – partorita dalle viscere della Rivelazione, che invita a coniugare in forma pervasiva la verità con il dialogo”.

Attingendo a piene mani al magistero di papa Francesco, Coda ne ha esaltato la  sfida della “Cultura dell’incontro tra culture“, per giungere ad accreditare “non cos’è il Vangelo, ma come accade il Vangelo, come e cosa mette in moto”.  In questo non è possibile prescindere dal “cambiamento d’epoca” evocato sempre da Francesco,  “che chiede una Chiesa in uscita , un cambio di paradigma complessivo, superando il paradigma tecnocratico mortifero dell’umano e giungendo al superamento della Terza Guerra Mondiale a pezzi”, lamentata dallo stesso Papa, fino a varcare “la soglia della cultura dell’incontro. La Chiesa è la sua missione quando, uscendo, condivide il Vangelo del Regno come lievito e catalizzatore dell’incontro tra culture”.

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