Identità sessuale e antropologia cristiana alla luce del comandamento dell’amore. La formazione di don Fumagalli al clero trentino

bookmark

“Identità sessuale e antropologia cristiana”. Ne ha parlato don Aristide Fumagalli, moralista della diocesi di Milano, al clero trentino riunito in seminario a Trento mercoledì 24 gennaio.

Alcune distinzioni: sesso, genere, ruolo, identità    

Precisata l’origine del termine “sessuale” – dal latino “secare”, “distinguere” – don Fumagalli ha ricordato come storicamente “sesso” e “genere” siano stati sovrapposti, mentre con la modernità il sesso è attribuito alla natura corporea e invece il genere è più frutto della cultura sociale. Altre categorie sono il “ruolo di genere” (cioè le aspettative attribuite al genere dalla società) e l'”identità di genere“, intesa come “percezione soggettiva dell’essere sessuato” che innesca talora una “incongruenza tra identità e sesso biologico”.
Dunque l'”identità sessuale – nota Fumagalli – è complessa, costruita su aspetti biologici, psicologici, culturali e legati alla biografia di ciascuno”. Aspetti che rischiano di essere semplificati da approcci ideologici:  “c’è l’ideologia sex, per la quale l’identità sessuale è uguale al sesso biologico, punto e basta. E l’altra ideologia, quella gender, secondo la quale l’Identità sessuale è definita a prescindere dal corpo sessuato”.

L’importanza del discernimento  

In tale quadro – ha argomentato Fumagalli -, la Chiesa invita al discernimento, scartando peraltro l’ideologia gender e tenendo però in considerazione l’incidenza culturale. Spiega poi il docente lombardo: “Nessuno si autogenera. Due esseri umani di sesso diverso sono coloro che generano. Sempre. Una relazione generante che diventa generativa è la condizione perché sorga un’identità ma anche risorsa per capire la propria identità. Il codice binario è fondamentale per capire come crescono i bambini. Ma anche coloro che sviluppano un’identità alternativa, partono da questo codice. Il riferimento all’aspetto del sesso interviene sempre anche per chi si differenzia”. “La complessità del tema chiede grande responsabilità”, ha sottolineato Fumagalli al clero trentino. “È irresponsabile ad esempio ritenere che il sesso sia semplice materia, non è così. Irresponsabile è la censura. Questo ha prodotto grandi sofferenze in passato, mentre serve avere attenzione per le persone e soprattutto non condannare dove non c’è responsabilità. Dall’altro non va alimentata una semplice subordinazione ad esempio alla dimensione psicologica. Occorre avere pazienza in fase di crescita: 9 su 10 adolescenti che sviluppano un’incertezza di genere poi la risolvono. Il pericolo è l’omologazione ai modelli”.

La risorsa cristiana: il comandamento dell’amore

“C’è una risorsa cristiana – secondo Fumagalli – per vivere questa responsabilità. Ed è la risorsa del comandamento dell’amore di Gesù e la consapevolezza che prima si è amati da lui. Dire ti amo, cosa significa? Anche chi ha ucciso ha detto ti amo. Questo è un tempo propizio per l’annuncio perché le persone stanno male dove non amano bene. L’amore è vita offerta. È dare la vita. Non è mortificazione. Il criterio dell’autenticità dell’amore di Cristo non è che sia dato tutto, ma che l’altro abbia vita. Ci sono forme dove si dà tutto, ma l’altro è mortificato, ad esempio l’abuso spirituale”.

Nel “campo magnetico” della Pasqua 

“La promessa di Gesù è questa: innalzato da terra attirerò tutti a me. Il campo magnetico della Pasqua tocca ogni condizione umana. La grande tentazione è non credere alle energie della risurrezione. Come se Lui non ce l’avesse fatta a condurre il mondo al modo di vivere che lui ha annunciato. Il travaglio è presente. Ma è segno di agonia o di parto? I cristiani devono aiutare a sviluppare questo sguardo. Le doglie sono più dolorose quanto più si fa vicina la nascita. Il tempo che viviamo ci permette di capire meglio quello che lo Spirito sta attuando”.
Qui il programma annuale completo della formazione del clero trentino.