Guerra in Ucraina, la preghiera in cattedrale. Vescovo Lauro: “Torniamo a custodire la grammatica della pace. La Diocesi pronta ad accogliere i profughi”

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L’armonioso canto-preghiera delle donne ucraine si eleva dalle colonne della cattedrale di Trento per la seconda volta in pochi giorni. La loro invocazione di pace, la sera di venerdì 25 febbraio, si unisce a quella della comunità credente trentina, guidata dall’arcivescovo Lauro. “Sono momenti – esordisce monsignor Tisi – in cui la parola più forte è il silenzio e non vorrei ferire, con le mie parole, gli uomini e le donne dell’Ucraina che sono qui a pregare mentre i loro cari in patria sono sotto le bombe“.

Riprendendo le parole di una preghiera di Raoul Follereau, don Lauro chiede di “udire l’angoscia, il tormento e la paura degli uomini e delle donne dell’Ucraina: soli, abbandonati dal mondo, stanno affrontando una prova inenarrabile di violenza e di morte“. L’Arcivescovo implora la “conversione alla forza della preghiera“, non attuata per una “generica solidarietà” ma con la convinzione che essa “può davvero cambiare la storia e il mondo: il Padre, a un popolo che chiede la pace, non mancherà di rispondere. Con la preghiera – aggiunge – possiamo far fuori il demonio della guerra”.

Nell’Europa che si pensava “immune dalla guerra” monsignor Tisi non vede alternative al “tornare a custodire la grammatica della pace“, imparando  a costruirla “giorno dopo giorno, deponendo le armi della maledizione del nostro confliggere, chiedendo a Dio di liberarci dell’autocontemplazione di noi stessi che è all’origine anche di questa guerra”.

In Duomo, don Augustin Babiak, guida della comunità greco-cattolica, ripercorre la sofferta storia dell’Ucraina e prega per la “saggezza dei governanti e perché si ristabilisca una pace giusta”. Al suo appello don Lauro risponde con la richiesta alla Diocesi trentina a dare la disponibilità all’accoglienza di eventuali profughi. “La nostra Chiesa si impegna ad aiutarvi ad accogliere chi avrà bisogno”, sottolinea.

Don Lauro riconvoca tutta la comunità diocesana, “insieme alle sorelle e ai fratelli ucraini” a pregare per la pace il Mercoledì delle Ceneri, 2 marzo (Giorno di digiuno e preghiera per la pace voluto anche dal Papa) nella Messa delle ore 19.

FOTO: ZOTTA

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