Giornata del Ringraziamento, vescovo Lauro al mondo contadino: “Siete segno di speranza”. “Riscopriamo insieme la forza del Regno: servire, amare, frequentare la fraternità”

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Davvero ricca di richiami la s. Messa di domenica 21 novembre, solennità di Cristo Re, presieduta dall’arcivescovo Lauro in cattedrale a Trento. In primo piano la Giornata del Ringraziamento che ha visto protagonista in chiesa e in piazza Duomo il mondo contadino, rappresentato da Coldiretti, con i prodotti della terra portati all’altare e la benedizione dei mezzi agricoli sul sagrato.

Le altre “Giornate”: giovani, seminario, claustrali  

Ma nella stessa domenica si celebrava anche la Giornata dei giovani (monsignor Tisi l’ha collegata all’esempio costruttivo dei giovani agricoltori) e la Giornata del Seminario: il pensiero di don Lauro è andato ai giovani in formazione (in particolare Matteo Moranduzzo, diacono l’8 dicembre, prete nel giugno 2022) e a quelli in verifica nella Casa vocazionale. Non solo: iI 21 novembre ricorreva infatti anche la Giornata delle claustrali, con una menzione speciale del vescovo per le comunità di Borgo e Tonadico.

La celebrazione in Duomo, animata dal coro del santuario delle Laste, è stata vissuta, inoltre, nella memoria di don Silvio Benedetti scomparso nella notte tra sabato e domenica, esempio di grande bontà e di straordinaria serenità anche nel momento dell’addio.

Il nuovo assistente contadino don Detassis 

Ad introdurre la Messa don Massimiliano Detassis, nuovo assistente spirituale del mondo contadino: “una giornata – ha spiegato il giovane prete di famiglia agricola, neo parroco di Spormaggiore, Fai e Cavedago – di preghiera, ringraziamento e amicizia. Mettiamo davanti al Signore il nostro anno di lavoro, fatto sì soddisfazioni ma anche di grande fatica”.

“Il mondo contadino – ha sottolineato  don Lauro nell’omelia davanti ai vertici di categoria e alle autorità provinciali e comunali -, è un segno positivo sul fronte della speranza, un mondo che fa festa celebrando la vita che frequenta quotidianamente nei campi”.

“Ama, servi, solidarizza” 

Quindi l’invito a guardare all’umiltà del Cristo descritto nel Vangelo, con le mani legate davanti al governatore romano. “Riscopriamo – si appassiona don Lauro – la forza di questo suo Regno che è in mezzo a noi, regno del servire, dell’amare, del frequentare la fraternità disegnando il futuro del mondo e della storia. Ama, servi, solidarizza e incontra e avrai futuro! Dall’esercizio della forza e del comando arriva solo morte. Al mondo contadino, così come all’intera Diocesi, affido il compito di riscoprire la bellezza del Dio di Nazareth e di essere dentro questa storia sale e lievito”.