Corpus Domini, il mandato dell’arcivescovo ai ministri dell’Eucaristia: “Fatevi pane spezzato per i fratelli”. Un ricordo a don Andrea Decarli

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E’ cominciata ieri sera, in una cattedrale gremita, la celebrazione del Corpus Domini con un pensiero a don Andrea Decarli, parroco del duomo, ricoverato in ospedale da martedì. “In questo momento vogliamo stringerci in preghiera attorno a don Andrea -ha detto l’arcivescovo Lauro Tisi– perché il Signore lo restituisca in salute alla sua famiglia e alla nostra Chiesa. Preghiamo per quest’ora difficile che sta attraversando, confidando nella potenza della preghiera. Chiediamo con insistenza che il Signore ci ridoni don Andrea. Vogliamo pregare in particolare per la sua mamma, per i fratelli e la sorella. Vi ringrazio per l’iniziative di preghiera e vi invito a perseverare in questa preghiera che ha una forza straordinaria. Ringrazio anche per gli attestati di stima e di vicinanza”.

Il mandato ai ministri dell’Eucaristia e l’omelia

Durante la celebrazione, l’arcivescovo ha dato il mandato ad una ventina di ministri della comunione, invitandoli a farsi pane spezzato, pane eucaristico per i tanti fratelli che incontrano, soprattutto i malati: “Siate per loro salute, vicinanza umana. Niente di meno che questo. E’ un’espressione sbagliata dire che voi “andate a portare l’Eucarestia”; è l’eucarestia che porta voi. Varcate le soglie delle case, incontrate gli ammalati, e mentre consegnate il pane eucaristico date voi stessi, sull’esempio di Gesù, che è stato dono di sé, della propria vita”.

L’omelia ha commentato l’episodio della moltiplicazione dei pani ed alla frase dei discepoli che invitano Gesù a congedare la folla: “Questo disimpegno, simile a quello di Caino, ci invita a riflettere sul fatto che noi dobbiamo custodire i fratelli. Questo è anche il motivo, come ha detto una nell’udienza del mercoledì Papa Leone, per cui nella nostra vita spesso cediamo al fatalismo”.

Il vescovo ha ricordato la sproporzione che si avverte tra le nostre possibilità ed i compiti a cui a cui siamo chiamati, ma di fronte questo il dono dell’eucarestia ci deve incoraggiare a moltiplicare le nostre forze e a farci custodi dei nostri fratelli.

Foto Gianni Zotta