Dopo l’attacco di Israele all’Iran, avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 giugno, il paese è in stato di emergenza. A Gerusalemme tutte le attività si sono fermate. Lo ha confermato all’agenzia Sir il vicario della Custodia di Terra Santa, padre Ibrahim Faltas: “Alle tre di questa mattina Israele ha attaccato l’Iran. La conseguenza è che adesso tutta la città è chiusa, scuole, uffici, anche l’aeroporto di Tel Aviv, Ben Gurion. Stiamo organizzando il rientro in Italia attraverso la Giordania dei vescovi della Conferenza episcopale toscana, in questi giorni in pellegrinaggio in Terra Santa, anche perché non sappiamo cosa potrebbe accadere nelle prossime ore visto che sono in arrivo missili dall’Iran. La situazione è terribile”.
Nell’omelia tenuta nella mattinata del 13 giugno a Gerusalemme in occasione della festa di sant’Antonio, patrono della Custodia di Terra Santa, il Custodepadre Francesco Patton ha invitato ad affidarsi a s.Antonio, che lungo la storia di otto secoli della Custodia “ci è sempre stato accanto come patrono e protettore”, in modo particolare “nei momenti di pandemia e di guerra”, e di continuare a confidare nel Signore.
“Carissimi fratelli e sorelle, il Signore ci dia pace! Questo saluto e questainvocazione di pace risuona particolarmente necessaria nel momento che ci troviamo a vivere, proprio perché quest’anno mentre celebriamo la solennità del nostro Patrono s. Antonio ci troviamo di nuovo in mezzo ad una guerra insensata, frutto della lussuria bellica di chi non ha alcun interesse per la vita dei suoi simili”, ha detto padre Patton. “Sperimentiamo il silenzio del mondo, sperimentiamo l’inefficacia della diplomazia, sperimentiamo l’insufficienza della politica, sperimentiamo la parzialità della comunicazione, sperimentiamo la distorsione ideologica della verità”, ha proseguito, prima di rinnovare, insieme ai confratelli, il voto della Custodia di Terra Santa a s. Antonio, “perché ci protegga come già ci ha protetti in passato e perché protegga la gente di questa terra e perché ci doni la grazia, passata anche questa ora di tenebra, di portare avanti la nostra missione”.