Coronavirus, disposizioni dell’Arcidiocesi di Trento nel tempo dell’emergenza

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Da lunedì 18 maggio graduale ripresa delle Messe anche in Diocesi Massima attenzione alla sicurezza. Possibili anche celebrazioni all’aperto ma in assenza di alternative e nelle pertinenze delle chiese (16 maggio 2020)

A partire da lunedì 18 maggio sarà possibile anche in Diocesi di Trento la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo, pur nel rispetto delle disposizioni sulla sicurezza previste nel Protocollo sottoscritto il 7 maggio tra la CEI e il Governo italiano.

Nei giorni scorsi sono state inviate ai parroci tutte le indicazioni relative alle modalità di ripresa consentite dal Protocollo stesso. I parroci hanno quindi attivato ovunque un proficuo confronto comunitario, per fissare la data della ripartenza in ogni realtà: non tutti, per ovvie ragioni organizzative, potranno farlo dal 18 maggio, dovendo garantire fin dall’avvio il pieno rispetto del Protocollo. Localmente saranno comunicate chiese (con la relativa capienza massima stabilite) e orari delle Messe che, comprensibilmente, non replicheranno semplicemente l’offerta liturgica attivata nella normalità, prima cioè che scattasse l’emergenza con la conseguente sospensione delle celebrazioni e la chiusura delle chiese.

Il confronto interno alle parrocchie ha portato anche all’individuazione dei volontari che avranno il compito di regolare l’ingresso, fino al raggiungimento del numero massimo di fedeli ammessi in ogni chiesa, offrendo spiegazioni a chi non sarà riuscito ad entrare. Ricorderanno di portare correttamente la mascherina durante la Messa, indicando dove ci si può accomodare (i posti disponibili saranno sempre contrassegnati) nel rispetto delle distanze minime. Restano vuote le acquasantiere, nessuno scambio della pace, la comunione sarò data solo sul palmo della mano dal celebrante munito di mascherina e dopo igienizzazione delle mani. È ammessa la presenza dell’organista, ma non ancora del coro.

Al termine della celebrazione, i volontari dovranno favorire l’ordinato deflusso dei presenti, senza che si creino assembramenti sul sagrato. Tra una celebrazione e la successiva dovrà essere garantita l’igienizzazione dei banchi. Alle porte delle chiese saranno ben visibili i cartelli con il numero delle persone ammesse e le principali norme da rispettare.

Le celebrazioni all’aperto sono consentite, ma solo a condizione che la chiesa non sia idonea o non si possa incrementare il numero delle Messe. In ogni caso, Il luogo aperto deve essere un’area di pertinenza della chiesa, oppure il cimitero; le prescrizioni previste all’aperto sono le stesse per la celebrazione in chiesa. Va evitato di creare occasioni di assembramento e sono ammessi solo i fedeli che possano trovare posto a sedere su sedie o panche.

“Con pazienza e fiducia – sottolinea l’arcivescovo Lauro Tisi –, proviamo ad incamminarci, aiutandoci reciprocamente a capire come favorire il bene delle nostre comunità. Vi è già un dato di fatto: la riapertura delle celebrazioni non si baserà solo sulla presenza del prete, ma saranno possibili le celebrazioni solo dove le comunità saranno riuscite ad attivare il coinvolgimento fondamentale dei volontari, in grado di garantire il rispetto di tutte le norme di sicurezza previste. Chiaramente – aggiunge l’Arcivescovo – si tratterà di una ripresa graduale e progressiva. Siamo ancora ben lontani dal poter parlare di celebrazioni comunitarie, ma almeno potremo ritrovare lo sguardo di alcuni, per respirare insieme la nostalgia della vera vita comunitaria”.

Anche per via dell’accesso limitato alle celebrazioni, rimarranno attive, ovunque siano state attivate durante l’emergenza, le dirette in streaming rilanciate attraverso il web e i canali social. Anche l’arcivescovo Lauro continuerà a presiedere fino al termine di giugno la s. Messa domenicale delle ore 10.00 in cattedrale, trasmessa in diretta su Telepace Trento (canale 601), sui portali web diocesani e sul canale YouTube del Servizio Comunicazione della Diocesi.


Anche in Diocesi di Trento celebrazioni con il popolo dal 18 maggio, compatibilmente con il rispetto delle norme previste dal Protocollo CEI-Governo (7 maggio 2020)

Riprenderanno lunedì 18 maggio p.v. anche in Diocesi di Trento le celebrazioni liturgiche con il popolo, come previsto dal Protocollo sottoscritto nella giornata di oggi a Palazzo Chigi tra CEI e Governo italiano.

La ripresa avverrà compatibilmente con la possibilità di applicare tutte le misure precauzionali previste dal documento, nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza Coronavirus.


Riaprono in Diocesi le chiese per la sola preghiera personale. Mascherina, rispetto della distanza, no assembramenti (28 aprile)

A partire dal 30 aprile hanno riaperto le chiese della Diocesi di Trento per la sola preghiera personale. Lo ha disposto l’arcivescovo Lauro Tisi, sentite anche le Autorità provinciali e l’Azienda Sanitaria. Resta in vigore il divieto di qualsiasi forma di preghiera comunitaria e di qualsiasi convocazione dei fedeli.

L’indicazione della riapertura è stata comunicata ai parroci nel pomeriggio di ieri (lunedì 27 aprile), con l’invito a valutare quali delle chiese sul rispettivo territorio aprire al pubblico, preferendo quelle più spaziose.

Nella nota si precisano anche alcuni accorgimenti necessari alla tutela della salute dei fedeli. Si potrà accedere esclusivamente alla chiesa più vicina al luogo di abitazione oppure a quella situata lungo il percorso consentito a ciascun fedele. L’accesso alla chiesa sarà possibile a condizione di evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi; sarà necessario igienizzare le mani all’entrata e all’uscita dalla chiesa, indossare la mascherinarispettare la distanza interpersonale di almeno un metro. Le acquasantiere rimarranno ancora vuote.

Ai parroci viene inoltre chiesto di garantire la presenza – durante gli orari di apertura della chiesa – di una persona che verifichi il rispetto delle prescrizioni.

La chiusura delle chiese ai fedeli era stata decisa il 18 marzo scorso per limitare ulteriormente situazioni di potenziale contagio, mentre in precedenza (7 marzo) erano state sospese le celebrazioni pubbliche.

“La riapertura delle chiese che abbiamo concordato con le autorità provinciali e sanitarie -illustra il vescovo Lauro in un breve videomessaggio– rientra anche per noi in quella “Fase 2” che in questi giorni è la protagonista dei dibattiti e delle discussioni in corso a tutti i livelli. L’auspicio è che questo rientrare nelle chiese sia l’occasione per ripensare un nuovo modo di vivere il Vangelo, un nuovo modo di abitare il nostro tempo. Anche nelle ore più oscure il Signore passa, è passato tanto in questi giorni e ci sta mostrando nuovi scenari e nuove opportunità. Evitiamo di finire in sterili polemiche e contrapposizioni: questa è l’ora per inventare, insieme, il nuovo”.


Caritas diocesana, sostegno a 860 nuclei familiari, anche con il concorso dei buoni spesa di Casse Rurali e Cassa Centrale Banca (24 aprile 2020)

Non si ferma l’impegno solidale da parte della Diocesi di Trento, attraverso il braccio operativo di Caritas e Fondazione Comunità Solidale, che hanno moltiplicato gli sforzi nei giorni dell’emergenza Coronavirus.

Prosegue in particolare – pur nella prudenza che ha costretto a rivedere alcune prassi ormai consolidate – l’attività di centinaia di volontari Caritas in tutto il Trentino che sostengono persone e famiglie in situazioni di difficoltà.

A supportare l’attività di Caritas e FCS in queste settimane di crisi si registra anche una più intensa generosità diffusa, con donazioni da parte di tanti singoli cittadini, realtà associative e altre organizzazioni.

Solo a Trento, dal 16 marzo scorso, quando si è alzata l’asticella dell’emergenza, la richiesta di sostegno e accompagnamento è quadruplicata; nell’arco di un mese, il servizio Caritas, a cui si riferiscono le comunità della zona pastorale cittadina, ha raggiunto 546 persone distribuendo ben 436 pacchi viveri. Sono costantemente seguite anche 109 persone Sinti con la consegna di 99 pacchi viveri. Complessivamente 150 i nuclei familiari assistiti nel capoluogo.

Ad oggi poi sono 25 i punti di servizio Caritas (tra Cedas zonali e Punti di ascolto parrocchiali) aperti sull’intero territorio, che non hanno mai smesso di impegnarsi, raggiungendo 710 nuclei familiari – complessivamente oltre 2.500 persone. Accanto a questi numeri di pacchi viveri concretizzati grazie al sostegno dei punti Caritas, in questi giorni, in particolare, sono stati distribuiti 2.000 buoni spesa del valore di venticinque euro ciascuno (1.880 in periferia e 120 a Trento) finanziati dalle Casse Rurali Trentine e da Cassa Centrale Banca. Una donazione che ha visto la pronta collaborazione della Caritas, da subito organizzatasi nel distribuire i buoni in modo omogeneo sul territorio: da Tione a Sarnonico, da Cembra a Mezzolombardo, da Arco a Borgo Valsugana, da Mori a Pergine.

Tra i destinatari, in particolare, famiglie monoreddito, che hanno visto mutare in poche settimane la loro situazione, così come nuclei di famiglie straniere in difficoltà per la perdita di lavoro occasionale, o perché sprovviste di qualsiasi altro sussidio. I beneficiari sono stati individuati in base alle segnalazioni dei servizi sociali come delle parrocchie: l’obiettivo è far sì che la consegna diventi non solo momento di dono, ma anche occasione di relazione umana. Qualora si verifichino difficoltà nell’individuare un punto vendita ravvicinato per l’acquisto degli alimenti, oppure le condizioni sanitarie della famiglia non permettano l’uscita di casa, sono gli stessi volontari a farsi carico della spesa e quindi della consegna ai diretti interessati.


Dalla Diocesi 5 alloggi per l’accoglienza di personale sanitario. Senza sosta le attività di Caritas e Fondazione Comunità Solidale (27 marzo 2020)

Rispondendo ad un bisogno dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, la Diocesi di Trento ha messo a disposizione alcuni alloggi per l’accoglienza di personale sanitario coinvolto nell’emergenza legata al COVID 19 e che si trova nell’impossibilità momentanea di rientrare nella propria abitazione (per rischio di contagio o accertamenti in corso).

Gli alloggi individuati sono cinque:

  • a Rovereto la canonica di S. Croce e la canonica S. Maria (ex locali Murialdo);
  • ad Arco l’alloggio presso Villa Teresita (ospitava una famiglia siriana trasferita in altra situazione autonoma);
  • la canonica di Rallo in Val di Non;
  • la canonica di Zambana;

Si tratta, complessivamente di una ventina di posti letto.

In accordo con l’Azienda Sanitaria, sono stati inoltre forniti 70 Kit per l’igiene personale + alcuni pigiami/vestaglie e biancheria intima a degenti in difficoltà o soli, ricoverati a Rovereto.
La Diocesi ricorda inoltre che – grazie all’attività di Caritas e Fondazione Comunità Solidale – restano aperte h24 le strutture di accoglienza per persone senza dimora:

– Casa di Accoglienza “Bonomelli” – Trento, per 55 ospiti
-Casa di Accoglienza invernale “S. Maria” – Trento, per 24 ospiti
-Casa “Orlando” e Casa “Giuseppe” – Trento, per 26 ospiti
-Casa di Accoglienza “Il Portico” – Rovereto, per 38 posti

Sono stati individuati, inoltre, due spazi di pronta accoglienza per quarantena in caso di positività al virus: nella sede del B&B in via Cervara per gli ospiti della Casa Il Sentiero e per Casa Santa Maria; in Casa San Carlo a San Nicolò per gli ospiti della Bonomelli.

Tutte le strutture sono gestite dagli operatori con nuove turnazioni interne, attivando solo un contratto con un fornitore per la consegna dei pasti, non essendoci più i volontari.

Rimane attivo anche il servizio di Unità di Strada a Trento (opera nella tarda serata sul territorio cittadino, per intercettare eventuali persone che dormono all’addiaccio).

Sono aperti i Centri di Ascolto Caritas di Trento e di Rovereto, su appuntamento.

L’attività maggiore, oltre alla disponibilità di un contatto telefonico per ascolto e conforto, in questo momento è legata all’ingente richiesta di pacchi viveri, in accordo con i Servizi Sociali dei comuni.


In Diocesi chiuse tutte le chiese per evitare potenziali contagi. Ogni sera la campana dell’Ave Maria. Il vescovo Lauro: “Preghiamo intensamente perché finisca presto questa calamità” (18 marzo 2020)

Per limitare ulteriormente situazioni di potenziale contagio, l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi ha disposto a partire da domani, 19 marzo, la chiusura al pubblico di tutte le chiese e cappelle presenti sul territorio diocesano, senza alcuna eccezione. Pur nella consapevolezza della gravità di tale provvedimento, la decisione mira a contribuire alla tutela della salute dei fedeli, dei sacristi e addetti al culto e degli stessi sacerdoti e religiosi, anche a seguito del pressante invito delle Autorità sanitarie a rimanere nelle proprie case.

Dalla sera del 7 marzo, quando vennero sospese in Diocesi tutte le celebrazioni comunitarie, le chiese erano aperte per la sola preghiera personale. Ora i fedeli sono invitati a perseverare nella preghiera intensa nelle proprie abitazioni, utilizzando opportunamente anche i sussidi messi a disposizione attraverso i mezzi di comunicazione.

Domani, in particolare, nella ricorrenza di San Giuseppe custode della famiglia, anche la Chiesa trentina si unisce all’invito della Conferenza Episcopale Italiana per una grande preghiera corale alle ore 21.00. Sarà recitato il rosario, ponendo una candela accesa o un piccolo drappo bianco alla finestra.

Per chi lo desidera, l’emittente della Cei TV2000 offrirà alle ore 21.00 la possibilità di condividere la preghiera in diretta.

Nei giorni a seguire, e fino al termine dell’emergenza, l’intera comunità cristiana trentina sarà chiamata a raccogliersi per un momento quotidiano di preghiera al suono della campana dell’Ave Maria di tutte le chiese, alle ore 20.30. L’invito è rivolto a tutta la Diocesi: famiglie, singoli fedeli, comunità religiose. “È importante – richiama l’arcivescovo Lauro – sentirci uniti nell’invocazione a Dio, affinché possa finire presto questa grande calamità. In giorni così drammatici – sottolinea monsignor Tisi – con la nostra preghiera vogliamo essere accanto a chi si spegne, spesso in solitudine; accanto agli operatori sanitari che quotidianamente mettono a rischio la loro salute per salvare la vita altrui; vicini a chi deve assumere decisioni cruciali per il bene pubblico. Gesù soffre con noi: la paura e l’incertezza di tutti non travolgano il coraggio e la speranza che solo Lui può infonderci.”


Emergenza Coronavirus: tra le nuove decisioni di Arcidiocesi la chiusura della Curia (aggiornate al 10 marzo) 

Curia arcivescovile chiusa al pubblico fino a revoca. La decisione è arrivata nella mattinata di martedì 10 marzo, in seguito all’entrata in vigore del Decreto ministeriale che, nel dichiarare l’Italia “zona protetta”,  allarga a tutto il territorio nazionale le restrizioni previste in precedenza nelle sole zone rosse. Anche i dipendenti di Curia sono stati invitati a rimanere a casa fino a data da destinarsi. Restano attivi alcuni presidi, in particolare la Segreteria generale, che risponde al numero telefonico 0461/891.200. A questo numero si potranno ottenere informazioni in merito all’operatività dei Servizi pastorali e amministrativi, che saranno comunque limitati alle sole attività inderogabili. Il sito web diocesitn.it sarà costantemente aggiornato con tutte le informazioni necessarie, in parallelo ai comunicati stampa e al settimanale Vita Trentina (anche nella versione web).

Sempre su questo portale è stata creata una PAGINA SPECIALE che raccoglie via via  tutte le proposte diocesane e le buone prassi sul territorio in questo tempo di emergenza.

Nel frattempo, sempre martedì 10 marzo, sono state inviate ai parroci ulteriori indicazioni in cui vengono ribadite tutte le restrizioni previste e in parte già comunicate: divieto di ogni celebrazione pubblica, compresa qualunque forma di preghiera comunitaria, divieto di ogni riunione parrocchiale, sospensione della visita agli ammalati in casa (e dell’eventuale distribuzione della comunione), ad eccezione di comprovate situazioni di necessità, ad esempio per l’unzione degli  infermi.


Emergenza Coronavirus, nuove indicazioni dalla Diocesi di Trento. Funerali, solo breve cerimonia al cimitero con i familiari 

(domenica 8 marzo – ore 16.30) Dopo la sospensione di tutte le celebrazioni pubbliche, decisa dall’arcivescovo Lauro Tisi nella tarda serata di ieri, nuove indicazioni da parte della Diocesi di Trento, in particolare relative ai funerali. Le firma il  vicario generale don Marco Saiani:

“A seguito delle disposizioni dell’Arcivescovo di sabato 7 marzo, visto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di data odierna, si ribadisce che tutte le chiese dell’Arcidiocesi possono restare aperte solo per la preghiera individuale, con l’avvertenza che i presenti mantengano tra loro una distanza di almeno un metro. Di conseguenza, sono sospese tutte le celebrazioni pubbliche (Ss. messe feriali e festive, battesimi, matrimoni, liturgia delle ore, via crucis, celebrazioni comunitarie delle confessioni, rosari per i defunti, adorazioni eucaristiche e qualsiasi altro tipo di convocazione). 

Per quanto riguarda i funerali: sia in caso di sepoltura che di cremazione, è consentita esclusivamente una breve celebrazione da svolgersi in cimitero, all’aperto, alla presenza dei soli familiari, mantenendo la distanza di almeno un metro tra i presenti ed astenendosi dalla stretta di mano per le condoglianze.

Siamo tutti invitati – conclude don Saiani – ad intensificare la preghiera personale al Padre, chiedendo a Dio che ci doni l’aiuto e la forza necessari per affrontare e superare questo momento di prova.“


Emergenza Coronavirus – SOSPESE tutte le CELEBRAZIONI in Diocesi di Trento 
(aggiornato a sabato 7 marzo – ore 22.00)  

Sentite le Autorità provinciali e sanitarie, l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi dispone con effetto immediato e fino a revoca la sospensione di tutte le celebrazioni pubbliche sul territorio della Diocesi di Trento 

Il provvedimento si rende necessario a causa dell’aumento del rischio di espansione del contagio 

Le chiese resteranno aperte, ma solo per la preghiera personaleUlteriori dettagli saranno forniti in seguito 

L’arcivescovo Lauro presiederà domani a porte chiuse la s. Messa in Cattedrale alle ore 10.00, con diretta streaming su Telepace Trento  e sul portale web della Diocesi (diocesitn.it)   


EMERGENZA CORONAVIRUS – ULTERIORI DISPOSIZIONI IN DIOCESI DI TRENTO
(aggiornate alle ore 20.00 del 6 marzo 2020)

Ferme restando le precedenti disposizioni e in conformità alle norme ministeriali e alle indicazioni delle Autorità sanitarie, l’Arcivescovo dispone che:
– I riti liturgici siano celebrati attenendosi a quanto specificano le disposizioni governative circa la necessità della distanza di almeno un metro tra le persone presenti, prendendo gli opportuni provvedimenti perché questo sia possibile;
– Sono dispensate dal precetto di partecipare di persona alla S. Messa festiva – e quindi sono invitate a non recarsi in chiesa – le persone anziane, coloro che presentano sintomi di malattia, in particolare febbre, tosse o congiuntivite e le persone “affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita” (Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020). Essi possono unirsi alla preghiera della Chiesa attraverso le trasmissioni parrocchiali, radiofoniche o televisive e accedendo alla Comunione spirituale;
– La celebrazione del sacramento della penitenza è possibile nella forma individuale, prevedendo che il confessore riceva il penitente esclusivamente in sacrestia (o in altro locale adatto, eventualmente anche all’interno dell’oratorio o della canonica), dove sia possibile rispettare una distanza interpersonale di almeno un metro e garantire la necessaria riservatezza. I penitenti attendano il proprio turno senza assieparsi.


COMUNICATO DEL 4 MARZO 2020

Oltre a quanto già comunicato nella serata di ieri, martedì 3 marzo (VEDI SOTTO), l’Arcivescovo di Trento, d’intesa con le Autorità sanitarie, dispone che:

– al fine di contribuire a contenere la diffusione del contagio, i parroci delle zone di confine con altre diocesi espongano alle porte delle chiese un cartello con l’invito ai fedeli provenienti dalle diocesi in cui sono state sospese le Ss. Messe, ad astenersi dal prendere parte alle celebrazioni liturgiche sul territorio della diocesi di Trento. Le diocesi limitrofe sono state informate di tale disposizione;

– in occasione dei funerali si sospenda l’uso di mettere a disposizione dei fedeli il secchiello dell’acqua benedetta per l’aspersione del feretro;

Sono inoltre sospese le celebrazioni del sacramento della Cresima fino a Pasqua in tutto il territorio. Sei le comunità coinvolte: Levico, Caldonazzo, Pergine, parrocchie del perginese, Vigolo Vattaro, Frassilongo (parrocchie della Val dei Mocheni);

Sono rinviati a data da destinarsi:

– l’incontro dell’Arcivescovo con i partecipanti al percorso “Sulla tua parola”, previsto per domenica 8 marzo nella chiesa del Santissimo a Trento;

– l’incontro dei membri dei consigli parrocchiali per gli affari economici, programmato per la mattina di sabato 14 marzo a Trento;

– l’incontro di Passi di Vangelo del 19 marzo in Seminario a  Trento;  

– la S. Messa in memoria dei Missionari martiri il 22 marzo nella chiesa della S. Famiglia a Rovereto e il successivo spettacolo al teatro Rosmini;

– il Convegno diocesano di operatori e volontari promosso dall’Area Testimonianza e Impegno sociale del 28 marzo e l’Assemblea di Ospitalità Tridentina dello stesso giorno, entrambi a Trento;

– gli incontri “Ritratti di Santi” nella chiesa delle Laste.


COMUNICATO DEL 3 MARZO 2020

A seguito dei contatti odierni – martedì 3 marzo – con le Autorità sanitarie, l’Arcivescovo, confermando e integrando quanto già comunicato il 24 febbraio u.s. dispone che:

– i fedeli con febbre, tosse o altri sintomi riferibili all’influenza si astengano tassativamente dalla partecipazione alle celebrazioni liturgiche.

– i fedeli ricevano la S. Comunione esclusivamente sul palmo della mano e le mani stesse siano lavate accuratamente prima e dopo le celebrazioni liturgiche;

– si eviti lo scambio di pace;

– resti esposto all’esterno delle chiese il cartello con le suddette disposizioni;

–  si esponga all’esterno delle chiese la stampa del poster con le disposizioni ministeriali (file allegato);

– i banchi delle chiese vengano puliti con prodotti igienizzanti il giorno precedente e quello successivo le celebrazioni festive;

– fino a nuova comunicazione siano sospese tutte le attività e le riunioni previste nelle sale delle canoniche e degli oratori, che abbiano un numero di partecipanti superiore a 15 persone;

– i parroci provvedano a sensibilizzare i parenti dei defunti affinché scoraggino la partecipazione al funerale di persone provenienti dalle Regioni in cui vi sono stati casi di contagio;

– I parroci invitino i partecipanti ai funerali ad astenersi dalla stretta di mano all’atto delle condoglianze.

Tra gli eventi diocesani di interesse pubblico in calendario nelle prossime settimane sono sospesi gli incontri della Cattedra del confronto di lunedì 9, lunedì 16 e lunedì 23 marzo a Trento (Sala Cooperazione) e la serata con il professor Gregorio Vivaldelli di martedì 31 marzo (Palarotari).

L’arcivescovo Lauro invita le comunità a vivere queste disposizioni con il massimo senso di responsabilità collettiva.