L’evento coinvolge circa una trentina di giovani che, nella serata del 31 dicembre, si recheranno in una decina di strutture tra Trento e Rovereto, appartenenti alla Caritas e ad altre realtà del Terzo settore che da anni collaborano con il progetto.
Il Capodanno Capovolto non è solo una serata, ma un vero e proprio percorso. Nei giorni precedenti, i giovani partecipanti hanno incontrato – in presenza o online – i responsabili delle strutture che li accoglieranno, per conoscere le persone ospiti e preparare insieme la serata di Capodanno.
Il programma del 31 dicembre
Il ritrovo è fissato alle 14.30 presso il Seminario maggiore di Trento (corso 3 Novembre 46), dove i ragazzi vengono accolti e introdotti all’esperienza.
Il pomeriggio prosegue con i “tavoli delle esperienze”, momenti di confronto in piccoli gruppi con testimoni ed esperti, dedicati ad alcune fragilità presenti sul territorio: la condizione delle persone senza dimora, le vulnerabilità legate alla malattia, le difficoltà che coinvolgono i minori e il tema della povertà educativa.
Un’occasione preziosa per conoscere da vicino realtà spesso invisibili e per prepararsi in modo consapevole all’incontro della sera.
Dopo la condivisione e un momento di preghiera e affidamento, i ragazzi partono nel tardo pomeriggio verso le diverse strutture. Qui, insieme agli ospiti, preparano la cena e animano la serata con attività semplici ma coinvolgenti: tombole, karaoke, giochi e momenti di socialità.
Allo scoccare della mezzanotte, il nuovo anno viene accolto in un clima di familiarità e vicinanza. Conclusa la serata, i giovani rientrano nelle proprie case.
Dopo il Capodanno, la verifica
L’esperienza non si chiude a Capodanno. Nei primi giorni di gennaio è previsto un incontro di verifica e confronto, insieme ad altri giovani impegnati durante l’anno nelle attività di volontariato, per continuare a costruire passi di prossimità.




