Abusi sui minori, l’Assemblea dei vescovi propone la “via italiana”. Primo report entro il 18 novembre

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Nel corso della loro ultima Assemblea, i vescovi italiani hanno approvato una determinazione con cinque linee di azione per una più efficace prevenzione del fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili. Oltre ad implementare la costituzione dei Centri di ascolto, che attualmente coprono il 70% delle diocesi italiane, l’Assemblea ha deciso di attuare entro il 18 novembre prossimo un primo Report nazionale sulle attività di prevenzione e sui casi di abuso segnalati o denunciati alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani negli ultimi due anni e di avviare un’analisi sui dati di delitti presunti o accertati perpetrati da chierici in Italia nel periodo 2000-2021, custoditi dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.
Durante i lavori è stato presentato un primo schema orientativo per la stesura della nuova “Ratio Nationalis” con l’obiettivo di sottoporre il testo completo all’Assemblea Generale del maggio 2023.

Nella conferenza stampa finale il neo-presidente della Cei cardinale Matteo Zuppi ha spiegato: “Quella che abbiamo scelto in questa assemblea è la strada italiana nella lotta agli abusi: è un passaggio ulteriore, che comporta cinque linee di azione, a partire dalla volontà di rafforzare la rete dei Servizio diocesani per la tutela dei minori  e delle persone vulnerabili e dei Centri di ascolto”.

A partire dagli spunti offerti dal cardinale Gualtiero Bassetti (presidente uscente) nell’Introduzione, i vescovi si sono soffermati su alcune questioni fondamentali per la vita della comunità ecclesiale e della società: l’educazione dei giovani, l’importanza delle aree interne del Paese, la sofferenza di famiglie e aziende provate dall’aumento dei prezzi, la guerra, l’unificazione delle diocesi.
Ampio spazio è stato dedicato al Cammino sinodale delle Chiese in Italia: grazie al confronto nei gruppi sinodali e al contributo offerto dai 32 referenti diocesani, sono stati individuati alcuni snodi pastorali prioritari sui quali condurre il secondo anno di ascolto, sempre con metodo narrativo.

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Foto: chiesacattolica.it