A Bedollo Messa del vescovo Lauro in memoria di don Luciano Anesi: “Sei stato terreno buono per un’umanità attraente e positiva”

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“La vita di don Luciano ci dice che i discepoli del Vangelo diventano uomini belli, da incontrare e vedere, emblema di un’umanità che non si trattiene e va verso l’altro”. Le parole dell’arcivescovo Lauro risuonano sabato 11 luglio nella chiesa parrocchiale di Bedollo, a pochi passi dal cimitero dove riposa don Luciano Anesi, scomparso a 88 anni ai primi di marzo, appena scattata l’emergenza Covid che ne aveva “imposto” una rapida sepoltura. Nell’omelia della s. Messa, davanti ai compaesani di don Luciano e accanto al parroco don Giorgio Garbari, l’Arcivescovo commenta la parabola evangelica del seminatore “che – sottolinea – sparge semente dappertutto: icona di un Dio che trabocca d’amore per gli uomini e non dice mai basta; per lui non esistono uomini e donne spacciati. Ma ogni uomo e donna è terreno su cui può fiorire il frumento abbondante”.

Accanto all’arcivescovo Lauro il parroco don Giorgio Garbari

“Mi piace pensare – aggiunge – che don Luciano sia stato terreno buono, su cui è scesa la Parola che lo ha conquistato. E’ meraviglioso vedere come abbia seminato la Parola di Dio attraverso la sua umanità: leggera, solare, che dava sempre fiducia. Colpiva il tratto di un uomo che, raggiunto dal Vangelo, è riuscito a costruire un’umanità attraente e positiva, che dava gioia”.

Nella convinzione che “don Luciano sia stato accompagnato da Maria, donna dell’ultima ora”, don Lauro attinge al ricordo personale: “Grazie per avere accompagnato i miei primi passi di sacerdozio. Da te ho imparato la fraternità sacerdotale, la bellezza di stare con gli altri preti. Prega il Padre perché ci siano altri uomini e donne che come te si lascino raggiungere dalla Parola per affrontare la vita sapendo che si sta tornando a casa”.