Padre Flavio Paoli disperso da un mese. Il messaggio dei familiari a Vita Trentina: “L’eredità di un missionario dalle tante famiglie”

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Pastorale Missionaria

Da un mese – era l’11 agosto scorso – padre Flavio Paoli risulta svanito nel nulla. Il missionario di Nanno era uscito di casa nel primo pomeriggio per una passeggiata attorno al paese. Alla sera aveva risposto al telefono: appariva confuso e non era riuscito a comunicare il luogo dove si era evidentemente perso. Da quel momento, con il telefonino ormai scarico, di lui non si è più avuta notizia. Senza esito le vaste e continue operazioni di ricerca. In queste settimane, l’intera Chiesa diocesana si è stretta in preghiera con i familiari e la comunità della Val di Non, nella speranza di riuscire a fare luce sulla vicenda.

Il settimanale Vita Trentina oggi in edicola pubblica una intensa lettera dei parenti di padre Flavio che di seguito riportiamo integralmente.

L’eredità di un missionario dalle tante famiglie

Nella festa dell’Assunzione di Maria lo scorso 15 agosto, dopo una notte e tre intense giornate di ricerca di padre Flavio scomparso nei boschi sotto il paese di Nanno, il parroco don Renzo, nell’omelia della messa, ha accostato la triste vicenda alla suggestiva e potente immagine del profeta Elia, rapito in cielo su un carro di fuoco e in un turbine di vento. Rileggendo la narrazione così come ci viene tramandata dal secondo libro dei Re (2,1-18), colpisce il particolare del mantello di Elia raccolto dal fido discepolo Eliseo, a testimoniare il passaggio di eredità dello spirito profetico dall’uno all’altro e colpisce molto anche l’analogia dei tre giorni di vana ricerca sul monte e nella valle da parte di “cinquanta uomini coraggiosi e forti”. A Nanno nei primi tre giorni di ricerca hanno operato più di mille persone “coraggiose e forti”.

Dopo un mese, di padre Flavio non abbiamo ritrovato neppure il cappellino che aveva in testa, ma possiamo anche noi, come il profeta Eliseo, provare a raccogliere qualcosa della sua eredità di missionario del Vangelo e di servitore degli ultimi, soprattutto dei più piccoli.

Nella stessa omelia don Renzo aveva pure citato il passo del Vangelo nel quale Pietro, a nome dei discepoli, chiede a Gesù cosa avranno in cambio loro che hanno lasciato tutto per seguirlo. Nella bellissima versione di Marco (10,28-30), Gesù assicura “già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna”. Nella vita di padre Flavio questa Parola si è davvero concretizzata, tanto che ci piace ricordarlo come il missionario dalle tante famiglie: la famiglia di sangue, numerosa e affiatata, la grande famiglia pavoniana, che lui ha scelto per vivere in pienezza la sua vocazione, la famiglia eritrea, la famiglia burkinabè, la famiglia del Perginese, la famiglia di Sarno, la famiglia dei coscritti, la famiglia degli ex compagni/e di liceo a Lonigo… Ovunque è stato ha saputo intessere relazioni profonde e durature, ravvivate negli ultimi anni da un uso sano e vivace dei social media.

Sembra quasi una beffa per un missionario che in trent’anni di Africa ha affrontato le insidie di Paesi come l’Eritrea (dalla quale era stato espulso insieme ad altri tredici missionari italiani) e il Burkina Faso (che negli ultimi anni ha conosciuto diversi golpe) scomparire nel nulla in un tranquillo paesino della Val di Non.

Pur nel dolore e nell’angoscia che hanno colpito profondamente noi familiari e tantissime persone che lo hanno conosciuto e amato, proviamo a raccogliere un lembo del suo mantello e a fare tesoro nei nostri cuori di ciò che padre Flavio ha donato a ciascuno di noi e a trasformarlo in energia di bene, compassione, servizio e amore, valori per i quali lui si è speso interamente nel nome di Gesù e di cui il mondo oggi ha un disperato bisogno.

Le sorelle e i fratelli