È ripartita giovedì 23 ottobre nella chiesa del Seminario di Trento la proposta diocesana di Passi di Vangelo, il cammino di ascolto e condivisione della Parola rivolto ai giovani over 18. Il percorso di quest’anno ha al centro il Vangelo secondo Matteo e si articola in due modalità complementari: gli incontri mensili con il vescovo Lauro, e i gruppi territoriali di approfondimento e confronto.
La prima tappa, intitolata “Desiderare”, ha preso le mosse dal brano dei Magi (Mt 2,1-12), raccontato come simbolo dell’uomo che si mette in cammino guidato da un desiderio profondo di senso. Dopo l’accoglienza conviviale, i giovani hanno partecipato alla lettura del Vangelo e alla successiva riflessione di mons. Lauro Tisi, seguita da momenti di condivisione in piccoli gruppi e di adorazione silenziosa.
L’omelia: “I Magi siamo noi, l’umano che cerca”
All’inizio del suo intervento, mons. Lauro ha confidato ai giovani la gioia di una giornata trascorsa incontrando in Visita pastorale numerosi malati e famiglie: “Ho visto la Parola di Dio che lavora alla grande”, ha detto con emozione, spiegando che proprio da quegli incontri aveva tratto un’“adrenalina buona” da condividere con i giovani.
“La Parola non è un documento antico. È lo Spirito che la rimette in onda anche oggi. I Magi non sono figure del passato: sono l’umano di ogni tempo, uomini e donne che si lasciano interrogare dalla vita.”
Mons. Tisi ha insistito sul desiderio come motore dell’esistenza, ricordando che la “stella” che orienta il cammino è la vita stessa, con le sue domande e i suoi accadimenti. “Tutti riceviamo la stella della vita, ma non tutti partono. Alcuni restano fermi, altri invece si mettono in cammino. Il cercatore è colui che non si rassegna, che vuole capire, anche a costo di perdersi per un po’ nella notte.”
Con il suo linguaggio diretto e appassionato, il vescovo ha definito i Magi “gente adrenalinica”, capaci di entusiasmare e destabilizzare i sistemi troppo ordinati: “Chi cerca davvero, chi desidera, diventa un disturbatore seriale. Ma è solo questa passione che tiene viva la fede e la vita della Chiesa.”
Il bambino come rivelazione di Dio
Arrivati a Betlemme, i Magi trovano “il bambino e sua madre”. In quella scena – ha sottolineato Tisi – si rivela il volto autentico di Dio.
“Il bambino è il rivelatore di Dio. Infante significa ‘colui che non parla’: Gesù ci mostra che Dio è silenzio e ascolto. Solo chi ascolta regna davvero, perché ha in mano le redini della propria vita.”
Riprendendo i doni dei Magi, il vescovo ne ha offerto una rilettura spirituale: l’oro come simbolo della regalità dell’ascolto: “Regna chi sa ascoltare”, l’incenso come segno del divino che “fa spazio”, come una madre che si ritrae per dare vita; la mirra come immagine dell’umano vulnerabile: “L’umano vero è quello che si lascia ferire, che si fa prossimo, che accoglie e si lascia cambiare”.
Un Dio che si lascia ferire
“Il Dio di Gesù Cristo – è stata la conclusione di don Lauro – è il grande sconosciuto: un Dio che si lascia toccare e ferire, che si lascia cambiare dagli incontri. È un Dio umano, e quando lo incontri puoi dire: ‘Tu sei la mia vita’.”
Il calendario dei prossimi incontri
Il cammino di Passi di Vangelo proseguirà secondo il seguente calendario, sempre con il vescovo Lauro:
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27 novembre 2025 – Pregare (Mt 6,9-13)
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15 gennaio 2026 – Dare (Mt 10,5-14)
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12 febbraio 2026 – Cercare (Mt 13,44-46)
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12 marzo 2026 – Perdonare (Mt 18,21-35)
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16 aprile 2026 – Vedere (Mt 25,31-46)




