Pentecoste, vescovo Lauro: “La pace è figlia del dono. E dono è il nome dello Spirito Santo”

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La Veglia con la celebrazione eucaristica la sera di sabato, animata da movimenti e associazioni ecclesiali, la Messa al mattino della domenica. Con la guida dell’arcivescovo Lauro, la Chiesa trentina si è ritrovata nello scorso fine settimana in cattedrale per celebrare la Pentecoste, festa dello Spirito Santo.

“Gesù entra nel cenacolo offrendo la pace, legandola a doppio filo al dono dello Spirito Santo” ha detto don Lauro, commentando nell’omelia di domenica il brano dell’evangelista Giovanni («Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi»). “Noi in questi anni – ha argomentato l’Arcivescovo – ci siamo dichiarati Continente in pace perché dai nostri territori sono mancati i conflitti. In realtà, non c’era pace, perché la pace non è solo l’assenza di conflitti ma è figlia del dono. Dono è il nome dello Spirito Santo e solo chi intraprende il viaggio del dono diventa protagonista e uomo di pace”.

“Nella misura in cui uno libera il dono di sé – ha aggiunto monsignor Tisi – genera liberazione da se stesso e produce pace. Il vivere ecclesiale, in forza dello Spirito Santo che ci dona la vita di Dio, è il vivere – secondo don Lauro – di persone che sono ‘una nell’altra’, ‘una per l’altra’, ‘una con l’altra‘ e non invece ”una al posto dell’altra o ‘una contro l’altra’ o ‘una sopra o sotto l’altra’. Quando la Chiesa esce dalla vita di Dio ed entra nelle logiche mondane appena menzionate diventa afona, rovina sé stessa, perde il senso del suo esistere“, ha concluso l’Arcivescovo.