“L’umanità di Gesù è la conferma che Dio ci ama”: la messa in Cattedrale con l’arcivescovo Lauro per il Battesimo di Gesù

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Con la festa del Battesimo di Gesù, celebrata domenica 10 gennaio, termina il tempo di Natale, ed inizia il tempo ordinario. Ma la luce del periodo appena trascorso, come ha detto il vescovo Lauro nella celebrazione in cattedrale, deve accompagnarci anche in futuro: “Le avvisaglie -ha esordito Tisi- ci dicono che le prossime settimane non saranno facili. La pandemia sembra prendere nuovo vigore. Chiediamo di poter attraversare le prossime settimane con la luce che abbiamo frequentato in questi giorni, che ci dice che il Signore cammina con noi, soffre con noi, non ci lascia soli”.

Per quest’occasione, come annunciato dallo stesso arcivescovo, in Cisgiordania, il trentino padre Francesco Patton, custode di Terra Santa, dopo 54 anni, ha celebrato l’eucaristia al fiume Giordano, nel luogo in cui la tradizione dice sia avvenuto il battesimo di Gesù: “Questi 54 anni di distanza dall’ultima celebrazione -ha ricordato Tisi- sono dovuti alla guerra, che aveva impedito di celebrare in quei luoghi. Guardiamo anche a questo come un bel segno di speranza, ci mettiamo in comunione con i popoli del Medio Oriente e la loro grande sofferenza. Che questa luce di speranza ci aiuti a non lasciare che la notte vinca sulla nostra fiducia”.

All’omelia l’arcivescovo ha analizzato alcuni passi del Vangelo: “L’evangelista Marco sottolinea la venuta di Gesù da Nazareth, trent’anni che lo hanno plasmato: anni fondamentali per forgiare la personalità di Gesù, grazie alla frequentazione della famiglia e della comunità. In questo momento per noi invece c’è il rischio che il distanziamento per non trasmettere il virus diventi distanziamento sociale: temo molto per tutti, come saremo dopo questi mesi di distanziamento fisico? Lo stare con gli altri non è un accidente, è fondamentale! Se manca rischiamo grosso. Anche in questa situazione manteniamo i contatti, la socialità, perché perdere questo vuol dire compromettere il nostro futuro”.

L’esperienza umana di Gesù permette dunque di avere la conferma dell’amore di Dio per l’umanità: “L’uomo cede al male perché non si sente amato. Oggi Gesù invece ci rivela che Dio è dalla nostra parte, ci amerà sempre. Niente impedisce a Dio di amarci. Questa notizia non è una speranza cui aggrapparsi, non è un’ipotesi. E la conferma la troviamo nell’umanità di Gesù”.