Anche la Diocesi di Trento si raccoglie in preghiera in memoria delle persone vittime di abusi avvenuti all’interno della Chiesa. Lo farà in particolare venerdì 21 novembre, alle ore 20.30, in Duomo, su proposta del Servizio Tutela Minori della Diocesi e alla presenza dell’arcivescovo Lauro Tisi.
Il tema della Veglia di quest’anno sarà il Rispetto, declinato nell’invito a “generare relazioni autentiche”, in sintonia con la V Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi nella Chiesa, in calendario il 18 novembre.
Il versetto evangelico scelto per la Giornata – «Lasciate che i piccoli vengano a me» (Mc 10,14) – richiama la cura che Gesù ha sempre rivolto ai più piccoli e ai più fragili.
“La Veglia – spiega don Alessandro Aste, Referente del Servizio Tutela Minori – vuole essere un momento di raccoglimento che invita tutta la comunità ecclesiale ad assumere ogni giorno la responsabilità di custodire la dignità e la sicurezza di ciascuno, oltre la sola occasione di una ricorrenza”.
In ascolto delle persone ferite
Nel corso della Veglia troverà spazio l’ascolto del vissuto di due persone ferite. “Ricordare – prosegue don Aste – significa innanzitutto ascoltare: l’ascolto delle persone che hanno subito abusi aiuta a comprendere più profondamente come accompagnarle nel loro cammino di ricostruzione, nella gestione del dolore e nella riconquista della propria storia. Allo stesso tempo, ci orienta nel promuovere ambienti sempre più sicuri, capaci di favorire relazioni sane e rispettose per bambini, bambine, ragazzi e ragazze”.
Come sottolinea Chiara Griffini, presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili della Conferenza Episcopale Italiana, il rispetto è la sostanza etica fondamentale delle relazioni ecclesiali, verticali e orizzontali: l’altro è “altro da me”, diverso, unico. Di fronte all’altro – ribadisce Griffini – siamo chiamati non solo a “toglierci i sandali”, riconoscendone la sacralità, ma anche a “chiedere permesso”, accostandoci alla sua vulnerabilità come dimensione dell’umano da custodire.
Quando il limite non è riconosciuto, o viene oltrepassato, si genera una violazione che impoverisce tutti, perché ferisce ciò che ci accomuna al di là dei ruoli e delle prossimità: la dignità inviolabile di ogni persona, la stessa che Gesù ha affermato in modo radicale nei confronti dei bambini.
Attività del Servizio diocesano e accessi al Centro di Ascolto
Il Servizio Diocesano per la Tutela dei Minori ha proseguito anche quest’anno il proprio impegno formativo, accompagnando diverse realtà della Diocesi in percorsi di crescita e responsabilità condivisa. Tra le attività realizzate, si è tenuta una formazione dedicata agli educatori e alle educatrici del Collegio Arcivescovile; una serata di approfondimento rivolta a una comunità parrocchiale e un incontro di presentazione delle linee guida ai sacerdoti della Diocesi, per sostenere un cammino comune di attenzione e cura verso le persone più vulnerabili.
A queste iniziative si aggiunge l’accompagnamento di tre associazioni Noi Oratori presenti sul territorio trentino, che hanno richiesto percorsi specifici legati alla tutela.
Il Centro di Ascolto ha accolto nuove persone che hanno trovato la forza di chiedere aiuto. Dei quattro accessi negli ultimi dodici mesi, due si riferiscono ad abusi di carattere sessuale da parte di membri di istituti religiosi, risalenti entrambi a circa sessant’anni fa; in uno dei casi si è rilevato anche un abuso di potere. Un altro accesso riguarda il disagio avvertito da una giovane da parte di un educatore nel contesto di un’iniziativa parrocchiale. Una segnalazione si riferisce ad abusi sessuali da parte di un sacerdote di un’altra diocesi, accolto temporaneamente in Trentino, morto alcuni decenni fa. Tutte le segnalazioni sono state prese in carico e sono state valutate le modalità più adeguate per alleviare la sofferenza delle persone coinvolte.
Questo ricorda ancora una volta quanto sia lungo e complesso il processo che porta alla denuncia di un abuso sessuale: spesso occorrono anni, perché i meccanismi di difesa proteggono dal trauma, mentre paura, colpa, timore di non essere creduti e vergogna spesso trattengono dal confidarsi e dal cercare sostegno. A ciò si aggiunge il timore di essere guardati “con occhi diversi” dai propri cari, perché chi subisce un abuso è prima di tutto una persona, non quanto ha subito.
Un nuovo convegno formativo a febbraio 2026
A febbraio 2026 si terrà il 4° Convegno diocesano sulla tutela dei minori e delle persone vulnerabili, che ancora una volta partirà dalla voce delle vittime. Una parte dell’incontro sarà dedicata a una testimonianza, momento essenziale per orientare il cammino della Chiesa verso una responsabilità sempre più consapevole, matura e attenta alla cura dell’altro.
Il convegno sarà anche l’occasione per approfondire ulteriormente la riflessione nel campo della prevenzione e della promozione di relazioni sane in tutti i contesti diocesani, avviata lo scorso anno con l’adozione delle Linee guida.
Il Centro di Ascolto del Servizio Diocesano Tutela Minori risponde al seguente numero telefonico: 349/23.72.946 e all’indirizzo e-mail tutelaminori@diocesitn.it. L’indirizzo postale è: Servizio Tutela Minori, piazza Fiera 2 – 38122 TRENTO.




