Il vescovo Lauro a Palù del Fersina per la riapertura della chiesa parrocchiale dopo i restauri: “Questa comunità ha scritto una pagina meravigliosa di cooperazione”

bookmark

E’ stato il festoso suono del campanò ad accogliere il vescovo Lauro, domenica 29 agosto, a Palù del Fersina in Valle dei Mocheni: quel suono gioioso di campane a festa che gli abitanti del paese non hanno potuto ascoltare per 14 mesi perché tanto sono durati i lavori di restauro della chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena. Il vescovo Lauro, giunto a Palù con la scorta dei vigili del fuoco volontari, è stato invitato dalla comunità locale per questa solenne inaugurazione che ha restituito una piccola perla di storia ed è coincisa anche con il saluto del parroco, don Daniele Laghi, destinato a breve all’Altopiano di Brentonico (al suo posto arriverà in valle don Romeo Zuin).

La chiesa, risalente al Cinquecento nella sua forma attuale, è stata completamente risanata sotto ogni aspetto, sia internamente che esternamente, con anche il rifacimento di tutti gli impianti: sono emerse decorazioni sia sulle facciate esterne (due meridiane, una croce lobata e tanti altri abbellimenti), ma anche un rarissimo affresco della Trinità impersonificata proprio sopra l’altare maggiore (coperto da secoli, dal tempo del Concilio di Trento che vietò questo tipo di rappresentazione). Sono emerse anche due finestrelle ai lati del portale, ora riaperte, e sono stati restaurati anche gli altari lignei. Tutta questa storia recuperata confluirà prossimamente anche in un libro.

Dopo aver tagliato il nastro assieme anche al sindaco di Palù, Franco Moar, il vescovo Lauro ha aperto il portale della chiesa, entrandovi per primo, e poi ha celebrato la messa, allietata dai canti del coro parrocchiale: solo una trentina le persone che, seguendo le normative anti-contagio. hanno potuto trovare posto all’interno, mentre una gran folla si è sistemata all’esterno. A tutto il pomeriggio di festa ha partecipato anche il vicepresidente della Provincia Autonomia di Trento, Mario Tonina.

“Il Vangelo oggi -ha esordito il vescovo Lauro commentando le letture della domenica- ci smaschera: perché è tutta questione di quello che decidi dentro di te perché la pagina evangelica diventi vita, oppure la impoveriamo magari annunciandola ma non vivendola. La Parola di Dio ha un obiettivo: è fatta per far star bene l’uomo, non per rimproverarlo. Ma perché stia bene l’uomo deve dire la verità, e la verità è che dipende da noi, da ciò che noi decidiamo, dall’accreditamento o meno del Vangelo. Lo dice Gesù: è da dentro che escono cattiverie, invidie, calunnie. Dobbiamo renderci conto che queste opzioni non sono infrazioni di regole etiche, perché in quel momento iniziamo a respirare la morte, ci facciamo del male, ci togliamo il respiro. Viceversa, quando ci facciamo prossimi, perdoniamo, acquistiamo vita e serenità. L’amore semplifica la vita. Amando, vivo“.

Non è mancata infine anche una parola ed un invito per la comunità locale, tutta riunita per l’occasione: “Noi siamo popolo triste, che alimenta se stesso alla contesa continua, stolti perché semplifichiamo la realtà, non volendo vedere la realtà che ci circonda. Invoco lo Spirito su questa comunità invece perché ha scritto una pagina meravigliosa di cooperazione, che oggi appare in tutta la sua bellezza. Preghiamo perché torniamo ad essere saggi, a vivere quello che dicevano i nostri anziani, male non fare paura non avere. Se volete star bene, amate. E fate memoria dei vostri anziani, ricordate della gioia che li attraversava anche nei momenti in cui non c’era nulla”.

Al termine della messa, un commosso don Daniele ha ringraziato tutte le maestranze ed imprese che hanno contribuito ai lavori: una grande “nave”, come ha voluto simboleggiarla il parroco, in cui ognuno ha fatto la sua parte per arrivare alla destinazione finale, al restauro completo della chiesa atteso da anni. Fra i vari finanziamenti, sul costo totale dei lavori che ammontano a 570 mila euro, c’è anche quello della Cei dai fondi dell’8xMille (136.661 euro).

Il vicepresidente Mario Tonina, intervenuto al termine della celebrazione, ha elogiato la coesione della comunità che ritrova anche nella chiesa un luogo attorno al quale creare legami, oltre a conservare la memoria.

Prima di una breve visita ai lavori sotto la guida dell’architetto Giorgia Gentilini, come vuole la tradizione è stata firmata dai presenti la pergamena a conclusione dell’importante opera di restauro, che ora, assieme a tutte le monete coniate nel 2021, riposerà in un cilindro di rame in un anfratto dietro l’altare maggiore, in attesa che venga recuperato in occasione del prossimo restauro.

“Dall’alto della valle, ora, la chiesa di Palù, abbraccia tutti”, ha concluso don Daniele, che saluterà ufficialmente tutta la valle domenica 3 ottobre a Sant’Orsola alle 14.30.

Foto Luigi Oss Papot