A Trento la Via Crucis animata dai giovani, guidata dal vescovo Lauro. Al centro della riflessione le donne

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Le “donne sulla via della croce” sono state il tema centrale della Via Crucis nella serata di venerdì 31 marzo a Trento, guidata dall’arcivescovo Lauro e partecipata da più di duecento persone, con partenza dalla chiesa di Cristo Re e arrivo in Duomo.
“Le riflessioni nascono dal nostro ritrovarci, leggere il Vangelo e condividere pensieri e domande. Ed è quello che questa sera offriamo a tutti”, hanno esordito i giovani che hanno promosso la preghiera itinerante, in linea con il cammino sinodale della Chiesa trentina che pone il ruolo della donna al centro della riflessione. “La Chiesa, mettendosi in ascolto dell’esperienza di fede di tutti, sta riscoprendo – riconoscono i giovani – l’importanza della donna all’interno della comunità cristiana. Anche se spesso nei Vangeli non vengono ricordati i loro nomi, sono diverse le donne che Gesù incontra nel momento della passione: la moglie di Pilato, le donne sulla via della croce, Maria e le altre donne sotto alla croce, le donne che osservano il sepolcro e preparano gli oli per la sepoltura. Questa sera vogliamo metterci in ascolto della Parola, vogliamo seguire Gesù sulla via della croce, con i passi di queste donne. Iniziamo il nostro cammino dietro la croce. Segno di morte, ma anche di speranza; questa sera vogliamo anche noi semplicemente stare presso la croce di Gesù, come queste donne prima di noi”.
A conclusione della Via Crucis, le parole del vescovo Lauro: “Grazie a voi giovani perché ci avete ricordato che Gesù, nel momento dell’esaltazione del dono d’amore rappresentato dalla sua morte in croce, fu accompagnato in particolare da volti femminili. Non fu un caso: a loro, alle donne, scrigno della vita, è riservato il compito di essere germoglio di sensibilità e di solidarietà nelle relazioni familiari e sociali. Un germoglio che va riconosciuto, rispettato, valorizzato, a cominciare dalla Chiesa”.

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