A Moena il ricordo a più voci di papa Luciani, tra pochi giorni beato. “Nel 1962 rinunciò alla cattedra vescovile di Trento”

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A pochi giorni dalla beatificazione di papa Giovanni Paolo I (4 settembre), le parrocchie e l’Apt della val di Fassa hanno dedicato al futuro beato una serata evento mercoledì 17 agosto nel sesto appuntamento dell’iniziativa “Ispirazioni d’estate“.
L’incontro, dal titolo “
Albino Luciani, il papa dell’umiltà” si è tenuto a Moena al teatro Navalge.  Tra gli ospiti, coordinati da Cesare Bernard, il postulatore cardinale Beniamino Stella, Andrea  Tornielli (direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede), don Davide Fiocco (collaboratore della causa) e il nipote del futuro beato, Gianni Luciani.
Dopo il saluto dell’arcivescovo di Trento mons. Lauro Tisi, che ha ricordato il suo personale legame con papa Luciani attraverso la sorella che abitava a Levico, il card. Beniamino Stella ha ripercorso la storia della causa di canonizzazione, di cui è postulatore del 2015, evidenziando l’attualità del magistero di papa Luciani. Il cardinale ha ricordato il famoso passaggio dell’Angelus del 10 settembre 1978, su Dio che “è papà e più ancora è madre”: fu “riscritto più volte, pensato e voluto in tutta la sua profondità”.
È toccato ad Andrea Tornielli delineare la figura di papa Luciani con due tratti in particolare: umiltà – “l’humilitas del suo motto episcopale, virtù cristiana alla quale, non a caso, ha dedicato la sua prima udienza generale” e la tradizione. È nella tradizione che Albino Luciani trova la sua formazione, quell’insieme di valori, non ancorati al passato ma attenti ai bisogni delle persone, ai poveri e agli ultimi.
Un’ulteriore sfaccettatura è stata aggiunta da don Davide Fiocco, autore della Positio  e profondo conoscitore delle vita e degli scritti del prossimo beato. Don Fiocco ha raccontato i legami di Albino Luciani con la Chiesa di Trento, svelando che nel 1962 era stata proposta a Luciani la cattedra vescovile di Trento, incarico che però il futuro Papa non accettò, adducendo tra le motivazioni proprio il fatto che la sorella risiedeva a Levico. Una circostanza – a detta di Fiocco – che fece emergere la nitida figura di un sacerdote e di un vescovo libero nel pensiero, pur fermamente  fedele alla Chiesa.

Il racconto del nipote Gianni Luciani, figlio del fratello Edoardo, ha restituito un’immagine di persona molto legata alla propria  famiglia, e soprattutto vicina e attenta ai problemi e alla vita quotidiana delle persone.

La memoria di Papa Luciani è affidata anche alla Fondazione Papa Luciani e al Museo-Casa Natale Albino Luciani di Canale d’Agordo che ha contribuito, attraverso il suo direttore Loris Serafini, alla realizzazione dell’incontro.

Domenica 4 settembre, la Messa di beatificazione in piazza San Pietro. Sarà preceduta da una
veglia sabato 3, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, presieduta dal cardinale vicario De Donatis, mentre la Messa di ringraziamento sarà l’11 settembre a Canale d’Agordo, paese natale di Giovanni Paolo I.
Il giorno della beatificazione, la petizione sarà letta dal vescovo di Belluno-Feltre Renato Marangoni, dal postulatore cardinale Beniamino Stella e dalla vicepostulatrice Stefania Falasca.
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