A Calceranica si sono ricordati i 150 anni dalla nascita di padre Basilio Martinelli, venerabile

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Festa domenica 27 agosto a Calceranica per il giubileo dei 150 anni dalla nascita di padre Basilio Martinelli, che nel 2010 papa Benedetto XVI ha dichiarato venerabile per la Chiesa (questo grazie al riconoscimento delle virtù eroiche esercitate in vita, un riconoscimento un “gradino” al di sotto del titolo di beato).

Il programma di giornata prevedeva  il raduno alle 9.30 alla casa natale di padre Basilio, con il saluto delle autorità civili e religiose, il rosario e la processione verso la chiesa parrocchiale, dove il vescovo Lauro Tisi ha celebrato la messa alle 10.30.

Padre Basilio Martinelli nacque a Calceranica il 27 dicembre 1872. Fu la madre, donna di profonda fede e devozione, a trasmettergli quell’impronta che lo invoglierà ad intraprendere gli studi che, nel 1897, lo porteranno all’ordinazione sacerdotale. Laureatosi a Padova nel 1902, trascorse la sua vita all’Istituto Cavanis di Possagno (in provincia di Treviso), dove insegnò fino a 78 anni con passione, pazienza e zelo, latino e greco ai suoi allievi. Si dedicò inoltre instancabilmente al ministero del confessionale, accogliendo giovani, padri e madri di famiglia, sacerdoti e consacrati. Morì nell’Istituto il 16 marzo 1962, cieco e coperto di piaghe. Quanti lo conobbero lo stimarono un santo e andavano da lui per raccomandarsi alle sue preghiere.

In virtù della fama di santità, fu celebrata presso la Curia Vescovile di Treviso dal 18 maggio 1985 al 16 marzo 1988 l’inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 23 marzo 1992. Con esito positivo poi, si è tenuto il 14 luglio 2009 il Congresso peculiare dei Consultori Teologi: cardinali e vescovi, sentita la relazione del postulatore della causa monsignor Girolamo Grillo vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali e annesse, ammettendolo quindi al titolo di “venerabile”.