La Chiesa trentina celebra 1700 anni dal Concilio di Nicea

1700 anni dal Concilio di Nicea: la Chiesa trentina celebra l’unità nella diversità

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La Diocesi di Trento, in collaborazione con il locale Consiglio delle Chiese cristiane, ha commemorato nella serata di martedì 20 maggio in cattedrale il 1700° anniversario del Concilio di Nicea (325 d.C.), primo grande momento di confronto teologico tra le Chiese cristiane. La celebrazione, ospitata nel transetto dei Martiri, ha assunto un profondo significato ecumenico, coinvolgendo cinque confessioni cristiane diverse.

Alla veglia hanno partecipato, oltre all’arcivescovo Lauro Tisi, rappresentanti delle Chiese evangelica luterana, ortodossa romena, ortodossa russa e avventista. In particolare, erano presenti Frauke Leonhäuser, pastora della Chiesa evangelica luterana, padre Ioan Lupasteanu, parroco della Chiesa ortodossa romena, padre Ion Grebanosu, parroco della Chiesa ortodossa di Mosca ed il pastore Patrizio Calliari della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno.

Guidati da don Cristiano Bettega, i momenti di preghiera e canto hanno fatto memoria di una fede capace di unirsi nel riconoscere Gesù come vero Dio e vero uomo – tema centrale di quel primo Concilio.

Il ricordo di Bonhoeffer e Dall’Oglio

La veglia è stata arricchita dal rilancio delle testimonianze di Dietrich Bonhoeffer, teologo protestante ucciso dal nazifascismo, e di Fredo Dall’Oglio, giovane di Borgo Valsugana emigrato in Franca e morto a soli 23 anni in un campo di concentramento a Berlino, dopo essere stato arrestato per il suo fervente apostolato tra gli operai. Entrambi esempi di fede vissuta con radicalità e concretezza.

Mons. Tisi – citando più volte Bonhoeffer e il martire trentino – ha evidenziato come oggi sia necessario riscoprire una fede che non si limiti alla teoria ma diventi vita vissuta, impegno per l’altro, vero senso della “divinazione”, aspetto tipico – ha ricordato -,  della tradizione ortodossa: l’uomo che si fa simile a Dio amando il prossimo.

Per questo, l’Arcivescovo ha ringraziato le Chiese ortodosse per la loro spiritualità contemplativa ma profondamente incarnata e le Chiese protestanti per l’attenzione alla Parola di Dio, ricordando quanto il Vaticano II abbia recepito questi doni.

La celebrazione si è conclusa con un forte richiamo all’unità nella diversità e all’attualità del Credo di Nicea, ancora oggi base comune di fede per tutte le Chiese cristiane.

Prossimo appuntamento ecumenico venerdì 6 giugno alle 18 nella chiesa di Santa Margherita.

Ampio servizio sul prossimo numero di Vita Trentina.