Una famiglia in seminario

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Quest’anno per la nostra famiglia è iniziata una nuova avventura. Con le nostre figlie di 16 e 14 anni e i nostri figli di 10 e 8 anni abbiamo dapprima iniziato a conoscere i seminaristi e poi ci siamo trasferiti nelle adiacenze del seminario con un’idea, nata dal confronto con il Rettore in modo un po’ sperimentale, dai contorni molto semplici: condividere momenti di convivialità e vita familiare con i giovani che frequentano il seminario. Ci sembrava bello poter offrire ai seminaristi il confronto con altre figure, diverse dai formatori, dentro una quotidianità di contesto (una casetta, dal nome ancora indefinito!) e di famiglia, come occasione di arricchimento reciproco. Per noi è stato bello iniziare a conoscere i ragazzi, portando ciascuno la propria parte: da quella femminile (e un po’ materna) a quella pragmatica di incastro non sempre semplice tra lavoro e famiglia, da quella adolescenziale, talvolta schiva e impercettibile talvolta aperta e disponibile al dialogo, fino a quella vivace e chiassosa dei bambini, con le loro richieste di gioco e di attenzione. Uno spaccato di vita, di dinamiche e di fede familiare che i seminaristi incontreranno sulla loro strada… Nei ragazzi abbiamo trovato grande disponibilità di ascolto e accoglienza verso ciascuno di noi e abbiamo potuto sperimentare diverse occasioni insieme: le cene del martedì, la gita sulla neve, le serate sportive, il supporto compiti e le ricette preparate per e con grandi e piccoli. In tanti momenti abbiamo percepito una comunità in costante cammino, ragazzi riflessivi e motivati, con cui è stato possibile confrontarsi e dialogare. Tra le parti più belle, i caffè condivisi “con chi ha tempo e voglia”, perché ciascun seminarista è diverso dall’altro (qualcuno non beve caffè!) e la relazione si costruisce, nell’informalità, non solo in comunità ma anche individualmente. Ci piace pensare (speriamo lo confermino anche i seminaristi!) di aver gettato dei semi che possano crescere anche nel prossimo anno di seminario e ci permettano di volare in alto, con tanti caffè (e non) ed esperienze da condividere!

Annalisa Pasini e Vittorio Cozzio