Amati per amare

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In questi mesi sto vivendo un’esperienza particolare in un luogo diverso dal Seminario e con altri compagni di viaggio. Mi sono trasferito nelle Marche, più precisamente nel bellissimo borgo di Montecassiano, ospite nella Casa-Famiglia “Santa Maria del Cammino” di Monica e Denis e dei loro otto figli. Questa esperienza, pensata con il rettore don Tiziano, vuole aiutarmi a vivere la quotidianità di una famiglia (diversa dalla mia di origine) per gustare tutto ciò che di bello, ma anche di faticoso, c’è all’interno. Questa Casa-Famiglia appartiene alla comunità “Papa Giovanni XXIII”. Le storie si incrociano e questo è un dono grande per tutti! Gesù desidera entrare nelle nostre abitazioni, stare fra le persone. Fa della nostra casa e della nostra quotidianità la sua dimora.

Nella Casa-Famiglia, Monica e Denis mi hanno spiegato come c’è stata una scelta di condividere la loro paternità e maternità con tutti coloro che nel mondo vengono scartati, con tutti quei bambini che sperimentano la fragilità della malattia e della disabilità. Questo non sempre è facile, però è un’opportunità per farsi interpellare: farsi determinare i passi è una grazia grossa!

Dice Gesù: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”: è come guardarsi allo specchio e scoprire il meglio che c’è in noi; sarà come imparare ad accettarci e ad amarci, non inebriati dal nostro narcisismo, ma sorpresi dai suoi doni, che ci rendono speciali e finalmente liberi di consegnarci agli altri in uno slancio di generosità.

Oltre alla Casa-Famiglia c’è poi la realtà della Cooperativa Sociale “la Fraternità”, che accoglie persone con disagio sociale, le quali, attraverso il lavoro nelle serre, si riscoprono utili. Fraternità significa innanzitutto il “mettere insieme” esperienze, servizi e relazioni: come una grande famiglia che insieme educa, si educa, lavora e dà lavoro a chi è ai margini della società.

Per questo concludo condividendovi una frase che mi sta accompagnando tanto, in questi mesi, che è di don Oreste Benzi, fondatore della comunità Papa Giovanni XXIII: “Al povero non va dato ciò che è possibile a noi ma ciò di cui lui ha bisogno”.

Alberto Bolognani