Author: Piergiorgio Franceschini

“Preti, ponetevi in ascolto dei non credenti”. Il decalogo di padre Cencini per il clero trentino, in tempo di pandemia

La mascherina e la mancanza di ossigeno. Sono le due immagini scelte da padre Amedeo Cencini per introdurre la sua riflessione sul tempo di pandemia proposta in particolare al clero trentino in videoconferenza giovedì 18 marzo. Titolo della sua relazione: PELLEGRINI DI SENSO Come questo tempo sta cambiando il nostro modo di relazionarci con noi stessi, con gli altri, con Dio?  Le due immagini “ci provocano – ha spiegato il canossiano, psicoterapeuta – a scoprire un modo nuovo di porci in relazione“. “Che cosa ci da veramente ossigeno?” si chiede Cencini, invitando il suo uditorio a un’operazione di auto-decentramento (distogliere l’attenzione da se stessi) per mettere al centro l’altro. E non un altro “qualsiasi”. Ma le persone – e sono sempre più – lontane dal contesto ecclesiale, di fatto non praticanti e in molti casi non credenti. Partendo dal presupposto che “cristiani non si nasce, si diventa!“, il religioso, docente di psicologia all’Università Pontificia Salesiana, suggerisce nella sua argomentazione una sorta di decalogo con l’indicazione dei bisogni del non credente e. parallelamente, dei doveri del credente. A cominciare – suggerisce al clero trentino immaginando la prima richiesta del non credente – dal “percepire che il prete è una presenza che mi appartiene, non mi ignora, mi ama per come sono”.

Rivedi la meditazione:

 

Quaresima, vescovo Lauro ai preti: “Torniamo all’annuncio della gratuità dell’amore di Dio. E portiamoci presso i poveri”

“Guardatevi dall’occupazione dello spazio degli altri. Evitate di essere influencer.” È il monito dell’arcivescovo Lauro ai preti trentini per l’avvio della Quaresima. Anche se l’emergenza coronavirus ha costretto in via precauzionale ad annullare il loro previsto ritiro quaresimale nella chiesa del Santissimo a Trento, monsignor Tisi ha fatto giungere comunque a tutto il clero diocesano e ai religiosi il testo della sua meditazione a partire dal brano evangelico di Marco (8, 11-21) e qui pubblicata integralmente (scarica testo integrale).
“Non raramente la frequentazione del
Vangelo si riduce a teoria, talora l’esperienza di fede finisce per essere un atto volontaristico, dove al centro c’è il nostro io con le sue visioni, le sue convinzioni, le sue false certezze” segnala don Lauro. 
“Tornare al kerigma, invito incessante di papa Francesco alle nostre comunità, è la grande urgenza – sottolinea- anche per noi preti. Il kerigma altro non è che la gratuità dell’amore di Dio che noi possiamo toccare con mano e frequentare nell’umanità di Gesù”. “È chiaro – aggiunge l’Arcivescovo – che tornare al kerigma non è operazione indolore, facile, immediata. La pienezza di Dio – Gesù morto e risorto – porta in sé una dimensione che scandalizza, fatta di abbassamento, servizio, perdono, misericordia.”

“Come Chiesa, come preti, se vogliamo ritrovare la freschezza del kerigma e le sue straordinarie possibilità, dobbiamo portarci presso i poveri. Siamo chiamati a stare con loro, alla maniera di Gesù di Nazareth, senza giudizio, abitati dalla compassione e dall’empatia, disposti all’ascolto della loro vita e delle loro storie”. 

 

 

Addio a don Umberto Brentari, 86 anni, vittima del Covid

Lutto nel clero Trentino. È morto all’età di 86 anni don Umberto Brentari. Si è spento alla Casa del Clero, lunedì 9 novembre, dopo aver contratto il Covid. Nativo di Sanzeno, venne ordinato a Trento nel 1959. Fu vicario parrocchiale a Villazzano (1959-1964), Arco (1964-1966), a Roma nelle parrocchie di Santa Emerenziana e San Vigilio (1966-1979); divenne quindi parroco a Caldonazzo (1979-1994), Fai della Paganella (1994-2011), responsabile FACI (2007-2011) e da ultimo collaboratore pastorale a Sanzeno (2011-2019) dove gli sarà dato l’estremo saluto (nel rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria) mercoledì 11 novembre alle ore 15.

Addio a don Umberto Brentari, 86 anni, vittima del Covid

Lutto nel clero Trentino. È morto all’età di 86 anni don Umberto Brentari. Si è spento alla Casa del Clero, lunedì 9 novembre, dopo aver contratto il Covid. Nativo di Sanzeno, venne ordinato a Trento nel 1959. Fu vicario parrocchiale a Villazzano (1959-1964), Arco (1964-1966), a Roma nelle parrocchie di Santa Emerenziana e San Vigilio (1966-1979); divenne quindi parroco a Caldonazzo (1979-1994), Fai della Paganella (1994-2011), responsabile FACI (2007-2011) e da ultimo collaboratore pastorale a Sanzeno (2011-2019) dove gli sarà dato l’estremo saluto (nel rispetto delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria) mercoledì 11 novembre alle ore 15.

Addio a don Tullio Paris. Aveva 81 anni

Lutto nel clero trentino. Nella giornata di mercoledì 29 luglio si è spento don Tullio Paris. Aveva 81 anni. Nato a Trento (S. Maria) nel 1938, fu ordinato presbitero nel 1965 a Trento. Fu vicario parrocchiale a Povo (1965-1967), Cembra (1967-1971), parroco a Lodrone (1971-1981), Miola (1981-1996), Rizzolaga (1991-1996), Cavareno, Don, Amblar (1996-2008) e dell’Unità Pastorale “Territorio Terlago” (2008-2019). Dal 2019 era ospite alla Casa del Clero.

Il funerale sarà celebrato venerdì 31 luglio a Villazzano, alle ore 14.

Foto: www.altopiadinopine.com

 

A 93 anni addio a don Cherubino Stablum

Si è spento martedì 14 luglio don Cherubino Stablum. Aveva 93 anni. Nato a Vermiglio, venne ordinato presbitero nel 1951 a Trento. Fu  quindi vicario parrocchiale a Cavalese (1951-1953), Andalo (1953-1955); parroco a Piazze di Piné (1955-1966), Lizzanella (1966-1967), Valle S. Felice – Pannone (1967 -1980), Sardagna (1980-1996); collaboratore pastorale ad Arco (Chiarano) dal 1996, impegnato in particolare nell’assistenza spirituale all’ospedale arcense. Da qualche tempo era ricoverato all’hospice di Mori dove la salma rimarrà fino giovedì 16 quando sarà celebrato il funerale nella Collegiata di Arco, alle ore 10. La salma sarà poi sepolta ad Orzinuovi (BS), paese di origine dei genitori.

Addio a 98 anni a don Gino Serafini

Nuovo lutto nel clero trentino. È morto sabato 28 marzo don Gino Serafini. Aveva 98 anni.
Nato a Bleggio Superiore; ordinato presbitero nei salesiani ad Abano Terme (PD) nel 1950; ha svolto il suo ministero in Abruzzo; incardinato nel 1984; parroco di Stenico e Villa Banale (1984-2010); collaboratore pastorale (2010-2017); ospite alla casa di Riposo di S.Croce del Bleggio dal 2017 dove, colpito da Coronavirus, è spirato.

Addio a don Luciano Anesi. Aveva 87 anni

Lutto nel clero trentino per la scomparsa a 87 anni di don Luciano Anesi (al centro nella foto). Nato a Bedollo nel 1928, venne ordinato nel 1953. Un lungo ministero pastorale tra la gente. Fu viceparroco a Spormaggiore (1953-1955) e Pinzolo (1955-1958), parroco e decano a Canezza (1958-1970), parroco per 17 anni a Calceranica (1970-1987), parroco e decano per 16 anni a Vezzano e Fraveggio (1987-2003), prima di essere accolto alla Casa del Clero dove si è spento nella notte di domenica 15 marzo. Negli ultimi anni aveva collaborato con la parrocchia di Cristo Re a Trento. La foto dall’archivio di Vita Trentina si riferisce al suo 50° di sacerdozio celebrato a Vezzano.

 

Si è spento a Bolzano don Salvatore Tonini. Nativo di Storo, dal 1975 in Alto Adige

È morto nella serata del 19 marzo all’ospedale di Bolzano il trentino don Salvatore Tonini. Operava da più di quarant’anni nella diocesi di Bolzano-Bressanone. Nato a Storo 83 anni fa, venne ordinato presbitero nel 1962. Fu vicario parrocchiale a Cembra (1962-1966), Avio (1966-1969), parroco a Meano (1969-1975), vicario pastorale a Bolzano, Tre Santi (1975-1978), S.Giovanni Bosco (1978-1995); parroco a Sinigo (BZ) (1995-2015); collaboratore pastorale a Brunico (2015). Don Salvatore è tra le vittime del coronavirus.