
All’Arcivescovile partecipata fase diocesana del convegno ecclesiale triveneto dedicato alla liturgia “Ritrovare forza dall’Eucaristia”. Suor Massimi: “La liturgia è dono, non ci appartiene”

Cammino sinodale, ambientato in un cantiere il video-lancio del secondo anno dedicato a giovani, donne e fragilità. “Siamo tutti compagni di viaggio!”

Cammino sinodale, partita la formazione per i facilitatori dei “cantieri” su giovani, donne, fragilità (SCARICA LE SLIDES)
La sintesi del primo anno di ascolto del cammino sinodale raccoglie l’esito del lavoro degli oltre 400 gruppi sinodali d’ascolto, attivati in Diocesi a partire dal 4 febbraio 2022. I gruppi sinodali d’ascolto, in questa prima fase, sono risultati perlopiù formati da persone che partecipano attivamente alla vita ecclesiale, anche se non sono mancati gruppi sinodali partecipati da persone esterne all’organizzazione ecclesiale e che hanno quindi consentito di allargare in modo significativo l’ascolto.
I contributi esaminati dall’equipe sinodale risultano quindi abbastanza eterogenei, anche per formulazione e caratteristiche linguistiche.
L’interrogativo di fondo del primo anno di Cammino sinodale in Diocesi di Trento è stato formulato in modo da renderlo il più diretto e concreto possibile: Chiesa per te? (Che cosa suscita in te la parola Chiesa? Qual è la tua esperienza della comunità credente?).
Quotidianamente continuano a giungere sintesi, dalle quali emerge un vivo interesse per la partecipazione al Cammino sinodale. La fase di ascolto peraltro continua e da qui in avanti si cercherà di attivare soprattutto gruppi di persone non direttamente coinvolte nelle comunità cristiane.
La sintesi è proposta in una doppia versione, integrale e in forma più riassuntiva.
SINTESI VERSIONE INTEGRALE (SCARICA QUI)
ESTRATTO DELLA SINTESI (SCARICA QUI)
La Diocesi di Trento, così come tutta la Chiesa italiana, prosegue nel segno de/l'ascolto il Cammino sinodale voluto dal Papa. Nel primo anno di ascolto il confronto verteva attorno alle domande: Che cosa suscita in te la parola Chiesa? Qual è la tua esperienza della comunità credente? In questo secondo anno sinodale, la Chiesa trentina invita ad aprire alcuni "cantieri di lavoro" su tre tematiche specifiche: giovani, donne e fragilità.
Comunità parrocchiali ma anche gruppi informali all'interno della società civile - con particolare riferimento al mondo giovanile, a realtà aggregative dell'universo femminile o del volontariato - sono chiamati a interrogarsi su tre domande dirette:
• Tu giovane, alla luce della tua esperienza, cosa ti aspetti personalmente dalla Chiesa? Come potrebbe la comunità credente farti sentire protagonista?
• Come donna, alla luce della tua esperienza, cosa chiedi alla Chiesa per sentirti valorizzata ed essere davvero corresponsabile nella comunità credente?
• Come, nei momenti di fragilità, ti sei sentito accolto dalla Chiesa? In che modo la comunità credente può essere più vicina alle tante povertà?
Nei gruppi "misti", aperti alla partecipazione di tutti, le domande saranno invece poste in modo indiretto:
• Alla luce della tua esperienza, la Chiesa cosa può dare oggi ai giovani? Come può la comunità credente renderli protagonisti?
• Come può la Chiesa valorizzare le donne perché siano realmente corresponsabili?
• Come può rispondere la Chiesa alle fragilità per essere davvero fedele al Vangelo?
COME "FUNZIONA" UN GRUPPO SINODALE? IL METODO DELLA CONVERSAZIONE SPIRITUALE E FRATERNA
Al Gruppo è proposta una struttura di ascolto basata su quella che viene chiamata "conversazione spirituale e fraterna". La durata è di circa un'ora e mezza. Si compone di tre momenti (o passaggi):
• Primo momento: ASCOLTO
Ciascuno di noi prende la parola (per non più di 4-5 minuti) e condivide la propria esperienzarspetto all'interrogativo proposto. Tutti siamo chiamati ad ascoltare senza dibattere o intervenire. Terminato il giro di racconti, sono previsti 2-3 minuti di silenzio perché ciascuno di noi lasci risuonare dentro di sé quanto ascoltato dagli altri.
• Secondo momento: RISONANZA
Ciascuno condivide cosa lo ha colpito, cosa lo interpella profondamente a partire da quanto ha ascoltato dagli altri (senza aggiungere ulteriori racconti). Emerge anche in questo modo cosa ci dice lo Spirito. Pure per questo momento è previsto il solo ascolto. Seguono 2-3 minuti di silenzio per preparare l'intervento successivo.
• Terzo momento: RACCOLTA
Ora siamo invitati a dialogare su cosa si ritiene importante dire alla Chiesa (locale e universale) come "contributo sinodale", condiviso, rispetto al tema. Aiutati dal facititatore cerchiamo di far emergere i punti chiave, le note più significative, ciò che ci ha colpito. Prima di considerare concluso questo momento, è importante che il facititatore concordi con tutti quali aspetti comunicare alla Chiesa Diocesana. Il segretario avrà il compito di raccogliere il tutto in un breve testo e inviarlo alla Diocesi all'indirizzo mail camminosinodale@diocesitn.it.
Ove possibile, si apre e si chiude l'incontro con la preghiera allo Spirito Santo. Se ci si pone in ascolto di persone che non condividono la fede cristiana, si può cominciare invitando ciascuno ad esprimersi condividendo con sincerità la propria prospettiva e le proprie esperienze: da tutti può venire un aiuto alta Chiesa nel suo Cammino sinodale di ricerca di quanto è buono e vero. La struttura di ogni incontro non va assunta in maniera rigida.
MODALITÀ PER LA COSTITUZIONE DEI GRUPPI D'ASCOLTO SINODALI E PER rASCOLTO OLTRE LE REALTÀ ECCLESIALI
Il gruppo sinodale è accompagnato da due figure: un facilitatore che promuove e agevola la partecipazione e l'ascolto di tutti e un segretario che appunterà le principati riflessioni. Le domande possono essere poste nei Gruppi d'ascolto sinodale con la stessa modalità del dialogo fraterno del primo anno d'ascolto, oppure con una modalità "più informale". La prima si presta di più per persone che appartengono alla realtà ecclesiale, mentre la seconda è più adatta a gruppi di persone che non partecipano direttamente alle attività ecclesiali. È proprio verso coloro che non frequentano direttamente le attività ecclesiali che quest'anno dovremmo puntare maggiormente l'attenzione e i nostri sforzi.
IL FACILITATORE
Anche quest'anno coloro che donano il loro tempo come facilitatori, sono preziosi e fondamentali, perché chiamati a mettersi in gioco con una ulteriore inventiva e creatività, adattandosi alle diverse situazioni in modo da coinvolgere più persone e ambienti possibili.
Il facilitatore:
• è una persona che si sente chiamata ad ascoltare e incontrare le persone lungo le strade del quotidiano
• "facilita" con qualche domanda la conversazione e ascolta con apertura d'animo quanto viene narrato
• ha un atteggiamento empatico, si astiene dai giudizi, alle domande non dà risposta ma le accoglie e le rimanda al gruppo
• affinché il tutto avvenga in modo fluido e sereno chiede di non interrompere la narrazione degli altri, ma solo di ascoltare e fare tesoro delle esperienze narrate
• limita con garbo eventuali interventi troppo lunghi
• cerca con semplicità di favorire la conversazione lasciandosi guidare da quanto man mano emerge, più che dalle domande stesse o da uno "schema" che magari ha prestabilito in antecedenza.
ALCUNE MODALITÀ PER FORMARE IL GRUPPO D'ASCOLTO SINODALE
È bene che non siano più di sei persone, ma ne bastano anche due o tre o anche una singola persona ascoltata. Premettiamo che è un gruppo "sinodale" e quindi si incontra "insieme sulla strada"!
• Perché non chiamare alcuni amici a fare una passeggiata per fare quattro chiacchiere? ''A.vrei delle semplici domande da farvi a nome del Papa ... o se volete a nome del Vescovo, della Chiesa':
• La proposta potrebbe essere fatta in un bar, mentre si beve un caffè.
• Si potrebbe decidere di invitare a casa qualche conoscente.
• Si può procedere anche con dei dialoghi attenti e rispettosi con singole persone: per es. sarebbe interessante che gli operatori Caritas ''ascoltassero" le persone che si accostano per chiedere un aiuto, ponendo le domande sinodali.
• Il carcere è pure un ambiente molto particolare, ma ricco di esperienza da ascoltare.
• A livello di operatori ne/l'ambito delle fragilità forse si può provare a radunare tre o quattro persone che sono disposte ad essere ''ascoltate".
• Si possono contattare le diverse associazioni di volontariato o culturali per chiedere se si possono incontrare e se si può porre loro alcune domande.
• Anche il materiale raccolto attraverso "Le anfore di comunità" entra tra i cantieri, e il suo materiale utilizzato per elaborare "Le prospettive da restituire alla Chiesa diocesana".
• Anche i Consigli pastorali e i Comitati parrocchiali sono chiamati a interrogarsi e a ripetere /'esperienza del Gruppo sinodale d'ascolto secondo le modalità proposte dalla Diocesi (ad es. "Il Miserere di comunità':
• Per quanto riguarda il cantiere dei Giovani vanno valorizzati i diversi gruppi giovani, i movimenti, le scuole, (Insegnanti di religione), il mondo dello
sport, l'Università. Anche i campeggi o i Grest potrebbero essere un'occasione per mettersi in ascolto e porre le domande del Sinodo (Durante una giornata di pioggia?)
• Per quanto riguarda il cantiere donne in particolare andranno coinvolte anche le comunità religiose.
• Vanno pure cercate tutte le realtà associative che si occupano in particolare di tematiche attinenti ai tre cantieri.
LOCANDINA GENERALE (con domande dirette)
LOCANDINA GENERALE (con domande indirette)
INTRODUZIONE AI TEMI E INDICAZIONI SULLA COMPOSIZIONE DEL GRUPPO SINODALE
Il Cammino sinodale della Diocesi di Trento continua in piccoli gruppi, dove i partecipanti sono invitati a raccontare sé stessi e ad ascoltarsi a vicenda. L'incontro inizia con un momento di accoglienza dove ci si presenta. Si può rivolgere una preghiera allo Spirito Santo.
Il facilitatore spiega brevemente il senso del Cammino sinodale e lo stile d'ascolto di un gruppo sinodale in cui tutti devono sentirsi coinvolti.
Un segretario appunterà l'essenziale al termine dell'incontro.
Il facilitatore presenta quindi i 3 "cantieri" di riflessione proposti in Diocesi di Trento, dedicati ai giovani, alle donne e alle fragilità. In base al cantiere scelto, il facilitatore porrà quindi una delle seguenti domande:
- Tu giovane, alla luce della tua esperienza, cosa ti aspetti personalmente dalla Chiesa? Come potrebbe la comunità credente farti sentire protagonista?
- Come donna, alla luce della tua esperienza, cosa chiedi alla Chiesa per sentirti valorizzata ed essere dawero corresponsabile nella comunità credente?
- Come, nei momenti di fragilità, ti sei sentito accolto dalla Chiesa? In che modo la comunità credente può essere più vicina alle tante povertà?
Nei gruppi aperti alla partecipazione di tutti, le domande saranno invece poste in modo indiretto:
- Alla luce della tua esperienza, la Chiesa cosa può dare oggi ai giovani? Come può la comunità credente renderli protagonisti?
- Come può valorizzare le donne perché siano realmente corresponsabili?
- Infine, come può rispondere alle fragilità per essere dawero fedele al Vangelo?
Dopo un momento di silenzio, in cui ognuno si lascia interrogare dalle domande, il facilitatore invita tutti a turno a narrare la propria esperienza ed ascoltarsi a vicenda, evitando il dibattito.
In un secondo momento i partecipanti condividono cosa li ha particolarmente colpiti di quanto hanno ascoltato. È il momento per far risuonare qualcosa che si ritiene significativo. Infine, si cerca di fare sintesi, concentrandosi soprattutto su cosa è risuonato spesso e sugli elementi di novità.
Insieme si decide, infine, quali aspetti comunicare alla Chiesa Diocesana, con un breve testo appuntato dal segretario. Una preghiera di ringraziamento allo Spirito Santo può concludere l'incontro.
CAMMINO SINODALE PRESENTAZIONE E METODOLOGIA per facilitatori
LINK AL VIDEO
Cammino sinodale fase 2
