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In Primiero seconda edizione della Marcia per la Pace. In 500 insieme al vescovo Lauro, per coltivare la speranza

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La comunità del Primiero ha vissuto sabato 17 maggio un momento intenso e partecipato con la seconda edizione della Marcia per la Pace, promossa da Primiero per la Pace, realtà che riunisce oltre quaranta associazioni, istituzioni e singoli cittadini uniti dal desiderio di costruire un futuro senza violenza.

Con mons. Tisi e Orru

A dare il via, nella piazza di Imer, all’iniziativa itinerante a cui hanno preso parte non meno di 500 persone, sono stati l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi (impegnato nella Visita pastorale in Primiero) e Marcella Orrù, in rappresentanza del Tavolo Locale delle Appartenenze Religiose.

Entrambi hanno ricevuto in dono un papavero bianco – simbolo di pace e diserzione da ogni tipo di violenza – realizzato a più mani. Un’opera significativa: lo stelo in filo spinato su cui sboccia il fiore richiama l’albero di Natale da cui si libravano colombe in legno, immagine potente di speranza e rinascita.

Un percorso in collaborazione con il Forum

La Marcia si inserisce in un percorso più ampio, iniziato dopo la prima edizione con una serie di iniziative realizzate in collaborazione con il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani. Tra queste, un approfondimento sul conflitto in Palestina e un corso per insegnanti sul tema della gestione dei conflitti e dell’educazione alla pace, anche per coinvolgere attivamente le realtà del territorio.

Contro i nostri “mostri”

Particolarmente forti le parole degli organizzatori in avvio della manifestazione per denunciare guerre in corso, riarmo europeo, violenza di genere e sui minori.

“Sono i mostri – è stato detto – che abbiamo costruito con le nostre paure, con la nostra rabbia, con l’odio che coltiviamo quando dimentichiamo che l’altro è umano come noi. Ma se li abbiamo creati, possiamo anche smettere di nutrirli”. È emersa con forza la convinzione che la pace vada educata, coltivata e sostenuta con continuità, progettualità e risorse.

Nei loro apprezzati interventi, don Lauro e Marcella Orrù hanno ribadito il valore del dialogo, dell’accoglienza e della partecipazione collettiva, sottolineando come la pace non possa mai essere frutto della forza o del riarmo.

Evento coinvolgente

La Marcia è stata scandita da tappe artistiche e simboliche che hanno coinvolto l’intero territorio: a Mezzano, i cori dei bambini delle scuole primarie (Istituto Comprensivo e Santa Croce) hanno intonato canti di pace.

A Fiera di Primiero, la zona sportiva ha ospitato una toccante lettura dal Grande Dittatore di Charlie Chaplin, interpretata da Lisa Capaccioli.

In centro, la coreografia “Nelken Line” di Pina Bausch è stata reinterpretata da Laura Moro e dai suoi gruppi di danza.

Momento davvero suggestivo, l’ingresso nella zona pedonale di Fiera, guidato da bambini e ragazzi su trampoli in una colorata parata accompagnata da tamburi, sorrisi e striscioni inneggianti alla pace.

Messaggio chiaro alle istituzioni

Al Parco Clarofonte, punto di arrivo del corteo, il collettivo Primiero per la Pace ha consegnato una lettera aperta alle nuove amministrazioni locali, chiedendo un impegno concreto sui temi della pace e della nonviolenza.

La serata si è poi conclusa in festa, con concerti dal vivo e la partecipazione di artisti che hanno deciso di condividere la loro musica come strumento di dialogo e speranza.

Partecipazione che dà fiducia

Per la comunità di Primiero anche questa seconda edizione si è rivelata un successo, non solo in termini numerici ma anche per l’energia e la consapevolezza che ha generato. Un segnale forte da parte della comunità, che chiede con determinazione che la pace diventi una priorità, non solo nelle agende politiche, ma anche nella vita quotidiana di ognuno di noi.