Vivaldelli e Dante “profeta di speranza”. Palarotari gremito per la serata diocesana sulla Divina Commedia

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Dopo tre anni di sospensione causa pandemia (era il 29 ottobre 2019), nuovo bagno di folla al Palarotari di Mezzocorona per il professor Gregorio Vivaldelli e la sua personalissima rilettura della Divina Commedia. La sala rotaliana con i suoi 1200 posti è risultata praticamente esaurita venerdì 14 ottobre per la serata dal titolo “E uscirono a riveder le stelle“, proposta dall’Area Cultura (Biblioteca Vigilianum) della Diocesi trentina e rilanciata da tutti gli ambiti pastorali.

Al centro, Dante e Virgilio all’uscita dell’Inferno, davanti alla montagna del Purgatorio, la “montagna della speranza” come l’ha più volte definita Vivaldelli.

Il biblista rivano, docente all’ISSR Guardini, ha intrecciato, secondo una formula tanto consolidata quanto felice, i versetti e i personaggi danteschi con le pagine della Sacra Scrittura, con il pensiero di filosofi e scrittori e gli stimoli offerti dall’arte. Per chiudere con la lettura teologica di papa Francesco (sua la definizione di Dante “profeta di speranza”) quando parla del “Dio di un’altra possibilità” che “sempre ci dà un’altra possibilità, sempre, sempre. Così è la sua misericordia”.

Prossimo appuntamento con Vivaldelli al Palarotari (su iniziativa della Diocesi) venerdì 2 dicembre alle ore 20.30. E questa volta non per una serata su Dante, ma su Giuseppe di Nazaret dal titolo, semplicemente, “L’innamorato“. E la curiosità già cresce…