Una generazione di sacerdoti che se ne va. La riflessione di don Furlan sul clero duramente colpito dal coronavirus

bookmark

Fino alla data di chiusura di Vita Trentina (9 dicembre), nel 2020 abbiamo visto lasciare questa terra ben 35 sacerdoti diocesani. A parte don Luigi Riz, morto in marzo a 78 anni, tutti gli altri avevano più di 80 anni, fino a raggiungere i 100 di don Alfredo Bertolini che è spirato sabato 6 dicembre.
Di tutti ben 16 sono morti in questo ultimo mese e di questi la quasi totalità alla Casa del Clero. La metà del totale dei decessi di quest’anno è legata al coronavirus. Sono una generazione di preti ordinati dalla seconda metà degli anni ‘40 alla prima metà degli anni ‘60 che hanno vissuto la profonda e veloce trasformazione sociale ed ecclesiale dal secondo dopoguerra ad oggi; se ne vanno in questo inizio d’epoca in cui con fatica la Chiesa, con al timone papa Francesco, cerca di indicare un futuro possibile costruendo ancora sulla Parola e sulla testimonianza del Vangelo di Gesù Cristo.

Come facciamo per i nonni in famiglia, così vogliamo ringraziare il Signore per il servizio di questi fratelli alla Chiesa e alla società. Tanto più che il saluto esequiale è stato per necessità essenziale. Celebrando nei loro paesi, l’arcivescovo Lauro ha sempre evidenziato partendo dalla Parola per ciascun sacerdote una qualche caratteristica nella quale si poteva riconoscere il servizio umano e ministeriale del pastore. Quante altre cose nei ricordi di familiari, amici, e parrocchiani si potrebbe aggiungere! Sia così nel nostro cuore e davanti a Dio.

Far memoria, nella comunione dei Santi, diventa benedizione e affidamento nella misericordia del Padre e anche richiesta di una loro intercessione per la nostra Chiesa, per nuove vocazioni sacerdotali e religiose. Un semplice grazie può scaturire anche da una foto, come quella qui riprodotta racconta di volti conosciuti, di un momento di festa, di amicizia tra sei sacerdoti in Val Calamento (Telve Valsugana) nel luglio 1990; tre di questi morti durante quest’anno: il primo da sinistra mons. Giuseppe Zadra, il terzo don Luigi Roat, il quinto in primo piano, don Umberto Brentari; gli altri tre morti qualche anno fa: il secondo da sinistra, don Lorenzo Ferrai, il quarto don Enrico Motter, il sesto don Mario Baldessari.

A loro e ai tanti diversi volti di preti un grazie e un arrivederci a Dio.

don Ferruccio Furlan
vicario per il clero

da Vita Trentina n. 49 del 13 dicembre 2020