Per la solennità di Tutti i Santi, l’arcivescovo Lauro Tisi ha presieduto nel pomeriggio del 1° novembre la S. Messa al cimitero di Trento.
Nell’omelia (QUI TESTO INTEGRALE), monsignor Tisi ha lanciato un forte appello a riscoprire la gioia di sentirsi comunità, contro una cultura segnata dall’individualismo e dall’isolamento. “Abbiamo perso lo scudo della comunità – ha ricordato citando un recente editoriale – e siamo diventati monadi che si barcamenano per superare la giornata.”
“Anche nella Chiesa – ha aggiunto don Lauro – il noi ecclesiale non pare arrecare gioia: prevale una ricerca solitaria di Dio. L’invocazione Padre nostro diventa spesso Padre mio.”
Nel giorno del suo 63° compleanno, Tisi ha sottolineato come la festa di Tutti i Santi rappresenti un’occasione per “respirare la forza dirompente del camminare insieme” e per ritrovare “la bellezza di vivere con gli altri”. Il dolore per chi non c’è più, ha affermato, “dice più di ogni altro dato che il legame con l’altro è l’elemento decisivo della vita, al di là del nostro credere o meno. La vita viene sempre prima delle idee.”
Richiamando il Vangelo delle Beatitudini, l’Arcivescovo ha indicato in esse la via concreta per costruire comunità: “Non si tratta di formule o di norme etiche, ma di percorrere la via verso un’umanità con i connotati di Dio, toccabili nell’umanità di Gesù: nella povertà condivisa, nella giustizia, nella misericordia senza limiti.”
“Chiediamo il dono di scomparire per far comparire l’altro – ha concluso l’Arcivescovo –. Da questa gioia nasce la mitezza, la pace, l’amore più forte della morte.”
Domenica 2 novembre, commemorazione di tutti i defunti, l’Arcivescovo guiderà alle ore 11.00 la celebrazione eucaristica presso il sacrario militare del cimitero del capoluogo, in memoria dei caduti di tutte le guerre.
Foto Zotta




