Trent’anni fa in Burundi il martirio di Catina Gubert, Aldo Marchiol e Ottorino Maule. Il ricordo in Africa e a Rovereto

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Trent’anni fa, il 30 settembre 1995, a Buyengero in Burundi, tre missionari – i padri saveriani Aldo Marchiol e Ottorino Maule, insieme alla missionaria laica Catina Gubert, originaria del Primiero, furono brutalmente uccisi da un gruppo di soldati del governo dittatoriale dell’epoca. Un sacrificio che ha lasciato un segno profondo nella comunità locale e che ancora oggi è ricordato come testimonianza di fede, fraternità e impegno per la pace.

Le celebrazioni in Burundi

Per il 30° anniversario, il 30 settembre a Buyengero, mons. Salvator Niciteretse, vescovo di Bururi, presiederà l’eucaristia. A seguire ci sarà un momento commemorativo con la partecipazione dei missionari saveriani e dei giovani delle comunità formative.
Un’occasione per riflettere sul valore del martirio e sull’attualità delle recenti parole di Papa Leone XIV: “La testimonianza del loro martirio è più eloquente di ogni parola: l’unità viene dalla Croce del Signore.”

Il ricordo in Trentino

Anche in Trentino sono previste iniziative commemorative. A Borgo Sacco (Rovereto), domenica 28 settembre, l’Associazione Spagnolli Bazzoni e altre realtà solidali ricorderanno la missione e il sacrificio dei tre martiri. La giornata inizierà con la S. Messa alle 10.30 presso la chiesa di San Giovanni Battista, celebrata da padre Philippe Mbonicimpaye (dal Burundi) e padre Tullio Donati.
La sera, alle 20.30, presso il teatro San Giorgio, si terrà l’evento “Testimonianze e musica con il complesso Sheba”, con gli interventi di Graziano Manica e Fortunato Tomasi, medico responsabile dell’ospedale di Buyengero intitolato ai tre missionari.

Le opere di solidarietà che continuano

Il ricordo di Catina, Aldo e Ottorino resta infatti vivo soprattutto nelle opere sanitarie e assistenziali nate in Burundi grazie all’impegno dell’Associazione Spagnolli Bazzoni: il Centro Sanitario “Catina Gubert” a Mudende e il Centro Sanitario “Aldo, Ottorino e Catina”, ampliato nel 2018 con la Maternità “Armando Aste” e ora riconosciuto come ospedale statale “Aldo, Ottorino e Catina Hospital”

Queste strutture rappresentano la continuità della missione portata avanti dai tre martiri. Trent’anni dopo, la memoria della missionaria primierotta, di padre Aldo Marchiol (nativo di Udine) e padre Ottorino Maule (vicentino) non è solo un ricordo di una pagina drammatica, ma seme di speranza soprattutto per le nuove generazioni.