In occasione della festa dei Santi Martiri Anauniesi, che ricorre giovedì 29 maggio, oltre alla Messa della sera con la presenza del Vescovo, ci saranno una serie di eventi anche nei giorni precedenti, per dare solennità ad un appuntamento importante non solo per le comunità cristiane delle Valli del Noce, ma anche per tutta la Diocesi.
Fino al 29 maggio il “Perdon di Sanzeno” con indulgenza plenaria; la festa è inoltre preceduta da un triduo di preparazione con la Messa alle ore 15 e alle 20; nella serata di mercoledì, inoltre, dalle 20, viene proposta una Veglia di commemorazione della morte dei Martiri, animata dal Gruppo Samuele.
Giovedì 29 maggio, giorno della festa dei Santi Martiri, alle 15 la Messa con la partecipazione dell’Unione Diocesana Sacristi; alle ore 20 la processione con le reliquie dei Martiri e alle 20.10 Messa solenne presieduta dall’arcivescovo Lauro Tisi e animata dai Cori della Val di Non e di Sole; partecipano in pellegrinaggio per l’offerta dell’olio ai Martiri, i fedeli di Ala e delle parrocchie limitrofe.
Nota storica sui Martiri d’Anaunia
I ss. Martiri anauniensi sono da sempre ritenuti insieme a San Viglio i padri della evangelizzazione del Trentino.
Provenivano dalla lontana Cappadocia (attuale Turchia), culla del cristianesimo in Oriente, e li animava un sincero spirito missionario. Nel 387d.C. furono inviati da S. Ambrogio di Milano al vescovo di Trento, S. Vigilio, il quale assegnò loro l’area della Val di Non. Qui trovarono il martirio nel 397. Fu lo stesso Vigilio a raccogliere i resti dei martiri e a destinarli come reliquie in varie sedi dell’allora chiesa indivisa; ed è per questo che i Ss. Martiri tutt’oggi rappresentano un segno significativo di testimonianza ecumenica.
Testimoni attuali
La loro testimonianza offre insegnamenti tuttora attuali: tra gli altri è importante ricordare che il loro martirio avvenne in un’epoca che, dopo l’editto di Costantino, aveva già legittimato il culto cristiano, come pure è importante ricordare il gesto di perdono che avvenne nei confronti degli uccisori dei martiri. I cristiani di allora infatti chiesero ed ottennero per gli uccisori la grazia dell’imperatore e la loro liberazione. E questa storia merita di essere ricordata per poter essere un buon esempio di fronte ai tanti conflitti e divisioni presenti ai nostri giorni.