Via Crucis a Trento con i giovani

La Via Crucis dei giovani a Trento con il vescovo Lauro. “Con Cristo la nostra vita è annuncio di speranza”

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“Di fronte alle tragedie del mondo di cosa ci nutriamo per continuare ad avere speranza?”. È la domanda con cui i giovani hanno avviato nella serata di venerdì 11 aprile la Via Crucis per le vie di Trento insieme all’arcivescovo Lauro, tradizionale appuntamento alla vigilia della Settimana Santa.

Almeno duecento i partecipanti che hanno raccolto l’invito della Pastorale giovanile cittadina per ripercorrere (dal collegio Arcivescovile alla cattedrale) il cammino del Nazareno verso il Calvario, la sua morte in croce e l’annuncio della risurrezione, guardando al Giubileo della speranza.

In ciascuna delle otto stazioni (QUI TESTO INTEGRALE), la narrazione evangelica e una meditazione curata dai gruppi giovanili: comunità universitaria di Povo e di via Saluga, i giovani che frequentano i passi di Vangelo all’Arcivescovile, a Cristo Re e a Villazzano, gli animatori dei gruppi adolescenti della città e i seminaristi.

Essere discepoli – hanno sottolineato in una delle “tappe” – significa camminare verso una fede che non è fatta di risposte preconfezionate ma di relazione sincera, di piedi lavati e di mani che imparano a servire”.

“Gesù – è un passaggio di un’altra riflessione –  parla in maniera limpida, nonostante il processo e le percosse: poteva scendere a compromessi o rispondere al male con il male, ma rimane comunque fedele a se stesso, libero e sereno, senza fare propaganda. Questo – annotano i giovani – è il modo in cui si costruisce la pace”.

Sta a noi decidere: chiuderci nel nostro dolore o aprirci a Gesù

La ricchezza delle provocazioni dei giovani si snoda lungo il cammino al seguito della croce portata da don Lauro nel cuore della città: “Sta a noi decidere: se chiuderci nel nostro dolore o aprirci a Gesù, come fonte di speranza e amore”, sottolineano in un’altra “stazione”. “Come è possibile – si chiedono – riconoscere Dio nei momenti difficili? Dov’è Dio quando soffriamo, quando sperimentiamo la fatica? Non possiamo che dire, come il centurione: ‘grazie Dio, semplicemente perché ci sei!'”.

In prossimità della cattedrale, prima della conclusione dell’arcivescovo Lauro che ha ringraziato i giovani per la profondità delle loro riflessioni intrise di fede autentica, sale ancora un invito carico di futuro: “Ascoltiamo la voce del Maestro e portiamo nel mondo il messaggio della risurrezione: la speranza – hanno ribadito i protagonisti della Via Crucis – è possibile, perché l’amore non muore mai. Noi giovani siamo il presente e il futuro, e con Cristo possiamo trasformare la nostra  vita in un annuncio di speranza per tutti”.

FOTO GIANNI ZOTTA