Intelligenza artificiale, fra economia e teologia. Il 4 agosto per “Castel Vigolo conversazioni” dialogano padre Paolo Benanti e Franco Bernabè

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A Castel Vigolo, sull’Altopiano della Vigolana, è in calendario venerdì 4 agosto alle ore 18.00 (con ingresso libero) il primo appuntamento di Castel Vigolo Conversazioni, un ciclo di incontri organizzati in collaborazione con il Comune Altopiano della Vigolana, la Provincia Autonoma di Trento e l’Azienda di promozione turistica Alpe Cimbra, per promuovere la cultura su alcune delle tematiche caratterizzanti l’attualità.

A confrontarsi sul tema della prima serata (“Il governo dell’intelligenza artificiale. Le ragioni dell’economia e della teologia a confronto“) saranno Franco Bernabè e padre Paolo Benanti.

Franco Bernabè, presidente di Acciaierie Italia, già Amministratore Delegato di ENI e Telecom Italia, ha da sempre incrociato il suo impegno professionale con i settori strategici dell’energia e delle telecomunicazioni, maturando così una profonda conoscenza degli effetti che l’evoluzione tecnologica ha comportato in questi ambiti. Autore di diverse pubblicazioni, tra cui il suo ultimo libro, scritto insieme a Massimo Gaggi, “Profeti, oligarchi e spie. Democrazia e società nell’era del capitalismo digitale”, edito da Feltrinelli nel 2023. Un’analisi dettagliata che, a partire dalle origini della rete, chiarisce i molti passaggi attraverso cui si è giunti, per un settore dal peso economico ormai immenso, alla creazione di un’assoluta anomalia, dai possibili effetti distorsivi non più solo sul sistema del mercato ma anche della nostra civiltà democratica e delle sue corrette dinamiche interne.

Padre Paolo Benanti, padre francescano del terzo ordine regolare, docente alla Pontificia Università gregoriana di Roma, consultore presso il pontificio consiglio della cultura, esperto di bioetica è autore, sul tema, del libro “Human in the loop. Decisioni umane e intelligenze artificiali” edito da Mondadori nel 2022. Da tempo affronta il complesso e delicato rapporto tra intelligenza artificiale e libertà dell’uomo. In questo lavoro riflette sugli effetti che l’impiego dell’intelligenza artificiale, le cui potenzialità non è dato circoscrivere, può determinare sulla nostra libertà di pensiero. Affiancando alle proprie competenze scientifiche la prospettiva dell’uomo di fede, ragiona sui rischi di una vera e propria manipolazione ben oltre semplici condizionamenti che si va prospettando in quest’ ambito. Da qui l’auspicio di una governance non più eludibile come baluardo a difesa della nostra libertà.

Castel Vigolo