Il Religion Today a “Jalaldine” del regista marocchino Hassan Benjelloun. Vescovo Tisi riflette martedì 19 sul senso di comunità

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Con un cerimonia a Baselga di Piné, sono stati assegnati i premi e riconoscimenti della XXVI edizione di Religion Today Film Festival. Tra tutti i 45 film da 22 Paesi diversi, “Jalaldine”, del regista marocchino Hassan Benjelloun si aggiudica il “Gran Premio nello Spirito della Fede”, per l’opera che più di tutte ha colto lo spirito della rassegna cinematografica. Ha ritirato il premio Malak Dhamouni (foto), direttrice del Rabat International Author Film Festival e giurata di Religion Today.  Dhamouni ritornerà in Marocco a consegnate il riconoscimento al regista, che in questi giorni non ha potuto partecipare al Festival a causa del terremoto che ha colpito il suo Paese.

Il premio tutto trentino “Nello spirito delle Dolomiti” va invece direttamente al caraibico “Cuentos de un dia màs” di Fernando Perez, artista cubano, che con altri colleghi film makers ha partecipato a questa edizione del Festival.

“E’ un onore per il nostro piccolo grande Festival essere un luogo di scambio culturale e religioso, riconosciuto in tutto il mondo e che vede ogni anno la partecipazione di ospiti importanti” racconta entusiasta il direttore artistico, Andrea Morghen.

Il Festival si concluderà a Bolzano mercoledì 20 settembre e con una mattinata di incontri nelle scuole.

Nella serata di martedì 19 settembre, al Tetro San Marco l’intervento dell’Arcivescovo di Trento Lauro Tisi sul tema La comunità in cammino. 

“Parlare di comunità in questo momento storico è un impegno morale”: così ha iniziato il suo intervento l’arcivescovo Tisi, introdotto dal direttore del Film Festival, Andrea Morghen.

“Stiamo assistendo a livello planetario a un’eliminazione del tessuto comunitario – proseguiva l’Arcivescovo – , si respira un’aria pesante, dove l’idea di incontro tra culture e storie fa fatica a decollare. Da una parte assistiamo a questo venir meno del senso di comunità, ma contemporaneamente e paradossalmente all’emergere in alcuni contesti del desiderio e del bisogno di comunità. Ho sempre ritenuto che la relazione con l’altro fosse la condizione fondamentale per l’umano e su questo tutte le tradizioni religiose convergono: l’uomo esiste come incontro e le diverse esperienze religiose e spirituali vanno nella direzione di far sperimentare questa relazione”.

Mons. Lauro ha concluso il suo intervento con un augurio: ”Spero che, anche tramite iniziative come questo festival, si possa ritrovare il senso di comunità che sta venendo meno. E soprattutto che si riesca a comprendere come le differenze non siano un ostacolo alla comunità, ma ne siano il collante: comunità c’è dove c’è differenza, perché la comunità prevede il lasciar esistere l’altro.”


Tra gli altri riconoscimenti, il premio per il miglior documentario è stato assegnato a “Kutchinga”, del portoghese Sol de Carvalho, che racconta di una controversa pratica tradizionale mozambicana.

Come miglior feature film è stato decretato l’israeliano “Sand Flakes” di Gitit Kabiri and Yahel Kabiri, una pellicola che parla di malattia, sclerosi multipla, ma anche di speranza.

Il premio “Nello Spirito della Pace” è stato assegnato a “The Stupid Boy”, di Phil Dunn (UK), che riesce a promuovere i valori della pace e della nonviolenza. Con riferimento alla ferita del terrorismo cosiddetto religioso, il film mette in quadro le conseguenze dirompenti che un semplice gesto può generare nella vita delle persone.

Il premio “Persone e Religioni”, assegnato dalla giura CinemAmore è stato consegnato a “Junko”, di Prem Prasad Adhikary, regista nepalese.

“A Cross in the Desert”, di Hadzi-Aleksandar Djurovic, Serbia, ha ricevuto il premio dalla giuria interreligiosa del Comune di Arco, che ha assegnato il riconoscimento “La religione attraverso gli occhi delle donne” per la sensibilità e la delicatezza con le quali il regista affronta i temi del rapporto madre-figlia, del distacco e del lutto ai quali si intreccia quello delle migrazioni.

La migliore colonna sonora, premio assegnato dalla giuria del Conservatorio Bomporti di Trento, è stata quella della pellicola “Super Jesus”, dell’italiano Vito Palumbo, per la capacità di esprimere chiaramente le emozioni dei personaggi del film diventando una componente principale nella narrazione. Lo stesso ha ottenuto anche il riconoscimento della giuria dell’Università Pontificia Salesiana, “Nuovi Sguardi”.

Sempre un italiano, Luigi Pane con il suo “Un mondo in più”, ha vinto il premio “Migrazione e coesistenza”, decretato dalla giuria del Centro Missionario Diocesano di Trento, partner storico del Festival,

Infine, il premio “Bene Comune”, assegnato dalla giuria delle ACLI Trentine, è andato a Empty Church, di Maks Maksimov, Bielorussia.

La cerimonia, momento di scambio e confronto, tuttavia non è la conclusione del Festival: gli appuntamenti continuano e saranno lunedì 18 presso la Biblioteca B. Emmert di Arco a partire dalle 20.30, per poi tornare martedì 19 al Teatro S. Marco di Trento, dalle 17.00.

Religion Today Film Festival si concluderà mercoledì 20 settembre a Bolzano, con una mattinata di incontri e proiezioni presso il Liceo Pascoli e, nel pomeriggio, presso il Film Club Capitol, in Via Streiter 8/D.

Sarà proprio a Bolzano che la giuria dei giovani assegnerà l’ultimo premio mancante, “Film for our future.”

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