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Il bolzanino don Michele Tomasi nuovo vescovo di Treviso. La soddisfazione del vescovo di Trento Tisi: “Preparazione culturale non comune, esperienza pastorale, sensibilità per il clero”

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Il bolzanino don Michele Tomasi è stato nominato vescovo di Treviso. 54 anni, don Tomasi è stato prima parroco a Merano e a Vipiteno, in seguito rettore del Seminario di Bressanone. Attualmente ricopriva l’incarico di vicario episcopale per il clero di Bolzano-Bressanone. È anche membro del Comitato etico della Caritas.

Le sue prime parole da vescovo: “Non desidero andare via, però la mia vocazione è da sempre quella di annunciare il Vangelo. E su questo ho impegnato la mia vita. Se ora vengo chiamato a portare la Buona Notizia a Treviso, allora sono pronto a farlo”.

“Mi rallegro  – scrive l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi – per la nomina a vescovo di Treviso del confratello Michele: ci unisce una lunga conoscenza dettata dalla vicinanza tra le nostre Chiese sorelle di Bolzano-Bressanone e di Trento, oltre a una consolidata e reciproca stima. Un legame rafforzato anche dalla collaborazione da lui avuta con il nostro Seminario e lo Studio Teologico Accademico.

Papa Francesco ha visto bene: nel nuovo vescovo Tomasi si fondono una preparazione culturale non comune, una ricca esperienza pastorale in mezzo al popolo di Dio – con un’attenzione particolare a chi è più fragile e vulnerabile – e una particolare sensibilità verso il clero. La Chiesa di Treviso troverà in lui una guida illuminata e dialogante, grazie a indubbie doti corroborate dal dono dello Spirito Santo che anche la Chiesa di Trento invoca ora sul vescovo Michele.

Nell’augurare buon lavoro al nuovo Vescovo, saluto con affetto il Vescovo uscente di Treviso mons. Gianfranco Agostino Gardin, che in questi anni ho imparato a conoscere e stimare: a lui un grazie sincero anche per il suo servizio all’interno della regione ecclesiastica del Triveneto”.

L’annuncio della nomina di don Tomasi è stato dato in contemporanea a Bolzano e a Treviso dai rispettivi vescovi Muser e Gardin.

“Caro don Michele, non ti lascio partire facilmente – ha detto Muser rivolgendosi al vescovo eletto –. Cosa ti auguro in questo momento? Che tu non possa mai dimenticare le tue radici, la tua famiglia, i tuoi genitori che ho conosciuto. Tuo papà, scomparso qualche anno fa e tua mamma, morta all’improvviso poche settimane prima della tua ordinazione sacerdotale. Ti auguro di non dimenticare mai le tue radici nella parrocchia in cui hai mosso i primi passi nella fede, che sono importanti anche per un futuro vescovo. Ti auguro di non dimenticare la cattedrale di Bressanone, di cui sei canonico e dove sei stato ordinato diacono e sacerdote”.

Ricordando i tanti incarichi che sono stati affidati in questi anni a mons. Tomasi, il vescovo Muser ha sottolineato come questi “dicano molto sulla tua umanità, preparazione e competenza teologica”. “Ti auguro che la tua nuova Chiesa – ha quindi proseguito il vescovo di Bolzano-Bressanone– ti accolga a braccia aperte non come un funzionario, un capo scelto dal Papa, ma come un testimone del Vangelo. Ti accompagnino Maria, i nostri santi patroni Cassiano e Vigilio e s. Liberale, patrono di Treviso. Ti accompagni s. Freinademetz e i nostri beati Josef Mayr-Nusser e Enrico da Bolzano. Quest’ultimo accomuna le nostre due Diocesi. Il beato Enrico si è trasferito da Bolzano a Treviso e lì è diventato santo. Questo è quello che auguro a te, di diventare santo. Perché questa è la prima vocazione di ogni cristiano, su cui si basano tutti i ministeri”.

Le prime parole del nuovo vescovo Tomasi

“Per me è stata una vera sorpresa. Mai avrei immaginato che il mio nome sarebbe arrivato a sud di Borghetto”. Mons. Michele Tomasi, bolzanino di 54 anni, vescovo eletto della Diocesi di Treviso, ha ricevuto la chiamata dalla Nunziatura apostolica in Italia lo scorso 24 giugno, mentre si stava recando in treno a Roma per il pellegrinaggio con i giovani preti organizzato dalla Diocesi in occasione dell’anno pastorale sulle vocazioni. L’accettazione dell’incarico è avvenuta lunedì scorso a Roma. “È stata una settimana molto lunga – racconta mons. Tomasi –. Il nunzio ha anticipato tutte le mie obiezioni. Confesso che avevo grande desiderio di rinunciare, anche se poi fai fatica a pensare come dire di no. In quel momento ho pensato quante volte ho dovuto fare la fatica di comunicare a un sacerdote il suo trasferimento e di chiedergli di lasciare una parrocchia per andare in un’altra. Ho pensato poi al tema pastorale di quest’anno, Dono chiamata missione.

“Faccio fatica ad andare via da qui, dove è la mia vita – prosegue mons. Tomasi – mi sento sudtirolese e altoatesino. Faccio parte di questa Diocesi e di questa terra. Insieme abbiamo investito tanto per portare avanti il dialogo e la convivenza tra i vari gruppi. Non riesco a pensarmi via di qua. Non desidero andare via, però la mia vocazione è da sempre quella di annunciare il Vangelo. E su questo ho impegnato la mia vita. Se ora vengo chiamato a portare la Buona Notizia a Treviso, allora sono pronto a farlo”.

Mons. Tomasi ha incontrato in questi giorni mons. Gardin, insieme al quale ha iniziato a conoscere la sua nuova Diocesi. Ascolto e conoscenza sono ora le priorità che mons. Tomasi si è posto come vescovo eletto di Treviso. Appresa la nomina ha inviato una lettera di saluto alla sua nuova comunità diocesana. “Spero di riuscire a dedicare molto tempo all’ascolto, alla conoscenza, al comprendersi – spiega –. Sono consapevole dei miei limiti e so che presto li conosceranno anche a Treviso. Con me porto un bagaglio di ricchezza e di umanità, che è la dote principale di questa terra e di questa Chiesa.

Un ringraziamento particolare, mons. Tomasilo ha rivolto oggi al vescovo Muser. “Quando sono stato ordinato sacerdote eri rettore del Seminario maggiore – ha detto –. In tutti questi anni mi hai dato tanta fiducia e di questo ti ringrazio”. Poi si è rivolto al vicario generale, don Eugen Runggaldier. “Anche con te, Eugen – ha proseguito – ci siamo sempre capiti e abbiamo collaborato molto bene. Siamo riusciti a costruire un bel clima e, insieme, abbiamo lavorato per costruire la Chiesa”.

Al momento non è stata ancora fissata la data dell’ordinazione episcopale di mons. Tomasi. “Non ho ancora scelto il mio motto episcopale – spiega – ci sto pensando in questi giorni. Ricordo bene, però, la frase che scelsi per la mia ordinazione sacerdotale: ‘Non siamo padroni della vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia’. Una frase che mi ha sempre accompagnato in tutti questi anni”.

Monsignor Tomasi con papa Francesco (foto da La vita del popolo)

Il vescovo Muser stringe la mano a monsignor Tomasi dopo averne annunciato la nomina a vescovo

Biografia:

Mons. Michele Tomasi è nato a Bolzano, il 9 luglio 1965. Dopo il Liceo Classico, ha frequentato la Bocconi di Milano, dove si è laureato. Nel 1992 ha deciso di entrare in Seminario nella diocesi di Bolzano-Bressanone.

Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 28 giugno 1998.

Dal 1998 al 2001 è stato Cooperatore parrocchiale a S. Spirito/Merano; dal 2001 al 2006 Parroco a S. Spirito/Merano, dal 2006 al 2010 è stato Responsabile per la pastorale in lingua italiana del decanato di Vipiteno; dal 2000 è Docente presso lo Studio Teologico Accademico di Bressanone; dal 2005 al 2008 Assistente ACLI; dal 2007 al 2008 Consulente ecclesiastico UCID (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti d’Azienda); dal 2010 è Rettore del Seminario Maggiore e Responsabile diocesano per la Pastorale Vocazionale e dal 2011 è Canonico della Cattedrale di Bressanone. È stato anche Vicario Generale dal 2012 al 2016; dal 2016 è Vicario Episcopale per il Clero; dal 2017 ha il Dottorato in Etica Sociale all’Università di Innsbruck e dal 2018 è Assistente Ecclesiastico dell’Associazione “La strada – Der Weg”.