Grande festa per la Dedicazione della cattedrale

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Nella Giornata dei poveri, Duomo animato dai ministri liturgici delle valli del Noce

Domenica 18 novembre, nella Giornata mondiale dei poveri, si celebrata anche la solennità della Dedicazione della cattedrale. Nel pomeriggio in Duomo la s. Messa, presieduta dall’arcivescovo Lauro, è stata animata dalle comunità della valli de Noce protagoniste negli ultimi anni di un lungo percorso formativo per i vari ministri coinvolti nella liturgia eucaristica, in particolare coristi, lettori, ministri della comunione.

“In questa Giornata mondiale dei poveri – ha sottolineato l’arcivescovo Lauro nell’omelia –  l’invocazione ‘Ascolta e perdona’ della Prima Lettura di oggi acquista un significato ben preciso: perdona o Dio l’umanità che con il suo modo di agire continua a generare una massa impressionante di poveri. Perdona quando pensiamo che i poveri siano una calamità naturale e non il frutto di comportamenti da ascrivere all’azione umana, l’opera di uomini e donne che vivono per se stessi, dimenticandosi di chi ci vive accanto.  

Perdona la nostra Chiesa tutte le volte che non guarda i poveri, non li incontra, non li avvicina.

Perdona me, anzitutto, quando trascuro i poveri

Perdona l’umanità che chiama calamità naturali i mutamenti climatici e non riconosce che quelle calamità sono frutto di un indiscriminato uso della natura.

Perdona le nostre parole che vanno a ferire e creare spaccature anziché radunare e ricostruire.

Dona alla nostra Chiesa, a cominciare da me, la coscienza della sua infedeltà e povertà, delle sue e debolezze.

Se il Signore ci farà la grazia di riconoscere questa nostra situazione di peccato, avremo la gioia di trovare a tavola il Signore che, come a Zaccheo, dice: oggi la salvezza è qui!

Come vorrei che la domenica tornasse ad essere il Giorno del Signore, il giorno in cui ci lasciamo convocare dal Risorto per essere da lui ristorati e allo stesso tempo inquietati, per far nostra la santa inquietudine che ci manda nel terreno della vita, come Zaccheo, a liberare e restituire agli uomini del nostro tempo quello che abbiamo tolto.

Perdona tutti noi latitanti sul dono della preghiera.  Citando don Tonino Bello, monsignor Tisi parla di un “Eucarestia che serve a consolare ma anche ad affliggere i consolati” per toglierci dal nostro torpore.

L’arcivescovo Lauro ha quindi ringraziato i gruppi di ministri delle Valli de Noce per il loro servizio che ha reso ancora più solenne la celebrazione: “Grazie al percorso fatto per sviluppare i ministeri in modo che le nostre comunità siano assemblee celebranti e non comunità che stancamente ripetono un rito”.