E’ stata la chiesa parrocchiale di Bondo, nelle Giudicarie, ad accogliere la veglia diocesana di preghiera per le vocazioni “Con gli occhi di Dio”, alla presenza del vescovo Lauro. Eccezionalmente, l’appuntamento di dicembre si è tenuto in diretta streaming anche video.
Non poteva mancare, visto lo scopo per cui la veglia è stata pensata, un ricordo ai tanti sacerdoti diocesani scomparsi recentemente (15 solo da inizio novembre): “Ti affido Signore -ha esordito l’Arcivescovo- uno ad uno i 15 sacerdoti che sono morti in questo mese di novembre. Sono 15 storie di Vangelo, di vita bella, consegnata alla nostra Chiesa. Sono storie di 15 uomini che hanno scelto di vivere nel Regno e per il Regno. Fa’, o Signore, che passando in rassegna la loro vita, possiamo respirare la forza del Vangelo che è stato la ragion d’essere della loro vita per tutti questi lunghi anni. Ti affido, assieme a loro, anche i sacerdoti che in questo momento stanno vivendo dei passaggi delicati di salute: accompagnali in questo delicato momento, ridona loro forza e vita. Ti affido anche, ad una ad una, le comunità della Diocesi: fa’ che in questo momento di buio e fatica, a causa della pandemia, non perdano la speranza, perché tu cammini con noi, sei con noi, non ci lasci soli”.
Nella successiva riflessione il vescovo Lauro, prendendo spunto dal brano evangelico, ha focalizzato la declinazione del “fare attenzione”: “Fare attenzione -ha ricordato- è voce del verbo amare. Chi ama è attento e chi è attento, ama. Chi è attento non si concentra su se stesso ma guarda fuori di sé, guarda la vita e si accorge dei segni della tua presenza e del tuo passaggio. Grazie, Gesù, per il tuo invitarci ad essere attenti, perché in questo momento nessuno ci dà un suggerimento simile; grazie perché in questo momento distratto tu, con la tua Parola, ci insegni la via dell’attenzione per gustare la vita, per attraversarla con serenità nonostante le tenebre che la avvolgono. Ci inviti anche ad una veglia piena di amore e commozione: non ci introduci nelle stanze della paura. Metti in noi l’inquietudine, la beatitudine, la certezza del tuo amore, perché il nostro vegliare sia camminare cantando, come Maria, la gioia di essere amati, pensati, disegnati sul palmo delle tue mani. Manda nella nostra Chiesa uomini e donne che, come te, siano capaci di attenzione, di amore. Manda nella nostra Chiesa uomini e donne sedotti dal tuo amore, che rallegrino la vita nel mondo amando, servendo e vivendo nel dono di sé”.